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Spiedini misti a modo mio
Spiedini alla griglia misti con lonza di maiale, würstel e verdure... sapori che si fondono e si gustano per il piacere del palato. Pe...
Spiedini alla griglia misti con lonza di maiale, würstel e verdure... sapori che si fondono e si gustano per il piacere del palato.
Perché a modo mio, visto che non c'è niente di originale?... perché così sono facilissimi da preparare, si possono cuocere sul gas con una padella per griglia antiaderente e trovo che tagliarli a cubetti piccoli, sono più buoni e cuociono velocemente.
Poi la lonza è una carne di maiale magra ma gustosa, i peperoni danno sapore allo spiedino, sono belli colorati e - inutile dire - che per completare ci vuole anche la melanzana.
Per 4 persone
500 g di lonza di maiale
würstel piccoli (1 confezione da 4)
1 peperone rosso
1 peperone giallo
1 melanzana
olio extravergine di oliva
sale
Tagliate a dadini piccoli, circa della misura dei würstel, la lonza di maiale.
Lavate i peperoni e tagliateli a quadretti sempre con la stessa dimensione della carne.
Lavate la melanzana e tagliatela a dadini.
Prendete uno stecchino per spiedini e alternate intervallando carne, verdure e würstel.
Di solito 2 spiedini a testa sono sufficienti.
Cuocete gli spiedini sulla griglia, girandoli spesso da ogni lato, spennellate di tanto in tanto con olio di oliva.
Salateli a fine cottura, irrorateli con olio extravergine di oliva e serviteli con patatine arrosto o con riso pilaf e un'insalata fresca.
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Zuppa inglese
É il classico dolce al cucchiaio. Le origini della zuppa inglese , a dispetto del nome, è un dolce italiano, sembrerebbe risalire al 150...
É il classico dolce al cucchiaio. Le origini della zuppa inglese
, a dispetto del nome, è un dolce italiano, sembrerebbe risalire al 1500 presso la corte dei duchi d'Este, quale rielaborazione di un dolce rinascimentale anglosassone, "il trifle".
Potete prepararlo con il pan di Spagna o con i savoiardi.
Personalmente, come base, ho preferito il biscotto di Savoia, ricetta originale tratta dal blog di Ornella - Paola e Simona
Ammodomio (Biscotto di Savoia)
.
Ho preparato il biscotto con una lieve variazione nelle fecole e poi steso sottile sulla placca larga, anziché nella tortiera.
Dessert molto cremoso, delizioso per il palato, di sicuro successo anche per l'impatto visivo.
Meglio prepararlo con un giorno d'anticipo e guarnire al momento di servire.
Per il biscotto Savoia
180 g di albumi
120 g di tuorli
200 g + 40 g di zucchero
50 g di fecola di patate
40 g di amido di tapioca
70 g di farina bianca
1 pizzico di cremor tartaro
vaniglia
Separate i tuorli dagli albumi e pesateli.
Montate a neve gli albumi con il cremor tartaro e quando cominceranno a montare unite i 40 g di zucchero.
Scaldate leggermente (sul fuoco) i tuorli e lo zucchero con un pentolino, frullateli bene per sciogliere lo zucchero (servirà per montare meglio la massa gialla).
Montate i tuorli con la planetaria fino a quando otterrete una massa bianca e spumosa, aggiungete la vaniglia.
Unite le fecole e la farina ben miscelate ai tuorli montati, mescolando delicatamente dal basso verso l'alto, incorporate qualche cucchiaio di meringa per facilitare l'operazione.
Incorporate la restante meringa sempre con delicatezza per non smontare la massa.
Versate il composto in una teglia larga, foderata con carta da forno e cuocete a 200°C fino a doratura... fate la prova stecchino.
Quando sarà cotta togliete subito la carta da forno e lasciate raffreddare (il biscotto verrà tagliato a dadini).
Per la crema pasticcera di Montersino
( fra parentesi ho messo le dosi intere di Montersino)
400 g di latte intero fresco (800 g)
100 g di panna (200 g)
150 g di tuorli (300 g)
150 g di zucchero (300 g)
20 g di amido di mais (35 g)
20 g di amido di riso (35 g)
meno di ... (mezza bacca di vaniglia)
Per la crema di cioccolato
⅓ della crema pasticcera preparata
50 g di cioccolato fondente
1 cucchiaio di cacao amaro buono
Montate i tuorli con lo zucchero, aggiungete la bacca di vaniglia e, infine l'amido di mais e l'amido di riso.
Nel frattempo mettete a bollire, preferibilmente in un pentolino antiaderente e alto, il latte con la panna.
Raggiunto il bollore, unite al latte la montata di uova e fate cuocere per 1 minuto circa mescolando con una frusta velocemente.
Prima di fare raffreddare togliete un terzo della crema e ancora calda, aggiungete 50 g di cioccolato fondente spezzettato e 1 cucchiaio di cacao amaro, mescolate bene fino a sciogliere il tutto.
Il resto della crema raffreddatela e copritela con pellicola trasparente.
Per la bagna di Alchermes
200 g di acqua
100 g di zucchero
100 g di liquore di Alchermes
Fate bollire l'acqua e lo zucchero ... lasciate raffreddare.
Unite lo sciroppo di zucchero con il liquore.
Per coprire e rifinire
Crema chantilly (crema pasticcera rimasta + 150 g di panna montata)
sfoglie di cioccolato
fondente al 70% tagliati a triangolo
Montaggio del dolce
biscotto di Savoia tagliato a dadini
crema pasticcera bianca
crema di cioccolato
bagna di Alchermes
crema chantilly
fogli di cioccolato fondente
Inzuppate una parte del biscotto tagliato a dadini con la bagna e ponetelo sul fondo della scodella di vetro.
Formate uno strato di crema pasticcera e ponete in frigorifero a rassodare.
Fate un secondo strato di biscotto a dadini inzuppato.
Coprite con la crema di cioccolato.
Ripetete un altro strato di biscotto imbevuto di Alchermes.
Terminate con la crema chantilly e ponete in frigorifero per almeno 2 ore.
Guarnite con i fogli di cioccolato.
Nota:
se la crema pasticcera che adopererete per la chantilly dovesse risultare troppo molle, ammollate un foglio di colla di pesce (2 g circa) in acqua, prendete una piccola parte della crema e scaldatela con il microonde, strizzate la colla di pesce e aggiungetela alla piccola parte di crema mescolando bene fino a quando sarà sciolta. Unite le due creme.
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Orecchiette alle cime di rapa
Nella ricetta tradizionale, rigorosamente senza formaggio (... ahimè sarebbero così buone con il pecorino!), le cime di rapa sono lessat...
Nella ricetta tradizionale, rigorosamente senza formaggio (... ahimè sarebbero così buone con il pecorino!), le cime di rapa sono lessate assieme alla pasta.
Questa volta però, ho voluto fare di testa mia almeno nella la cottura delle infiorescenze: non cuocerle assieme alla pasta per non disperdere la delicatezza del fiore, ma cuocerle brevemente in padella con aglio e olio, stando ben attenta a non seccarle o soffriggerle ed inumidendole con l'acqua di cottura, quando necessario.
Le orecchiette alle cime di rapa oggi è il piatto più conosciuto della cucina pugliese, la mia prima conoscenza con questo piatto risale ad un mia vacanza nel Gargano tanti anni fa.
Da allora adoro questo piatto così buono, così semplice e facile da preparare.
Quando ho tempo, mi diverto a fare le orecchiette a mano... con farina di grano duro e acqua tiepida.
Ingredienti per 4 persone
380 g di orecchiette pugliesi
500 g di cime di rapa
1 spicchio di aglio
1 peperoncino
2 acciughe sott'olio
olio extravergine di oliva
Lavate e mondate le cime di rapa.
Eliminate le parti più dure e tagliate i gambi mondati a tocchetti.
Mettete le foglie da parte.
Mettete anche i germogli da parte.
Fate bollire abbondante acqua salata, unite le cime di rapa più dure.
Buttate le orecchiette assieme alla verdura.
In un tegame (che userete per saltare la pasta) con abbondante olio, grattugiate l'aglio, unite il peperoncino e le acciughe.
Fate passare leggermente l'aglio, diluite con un po' di acqua affinché l'aglio non bruci.
Aggiungete le infiorescenze cuocete qualche minuto e spegnete il fuoco.
Quando le orecchiette saranno quasi cotte, unite le foglie lasciate da parte (2 minuti prima circa).
Scolate le orecchiette al dente, versatele tutto in padella con le infiorescenze, saltatele con fuoco vivace e lasciate insaporire ... aggiungete acqua di cottura se serve.
Servitele subito ben calde.
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Risotto al pomodoro con filetto di Halibut
L'Halibut, più correttamente, si chiama ippoglosso: è un pesce molto grande, assomiglia alla sogliola con la quale ha in comune il ...
L'Halibut, più correttamente, si chiama ippoglosso: è un pesce molto grande, assomiglia alla sogliola con la quale ha in comune il corpo piatto, vive nel Pacifico e nei Mari del Nord.
Da noi è poco conosciuto, dal pescivendolo si trova spesso congelato, ma se riuscite a trovarlo fresco non lasciatevelo scappare.
Molto adatto ai bambini per l'assenza (quasi) di spine e per il sapore delicato.
Per 4 persone
500 g di filetto di Halibut
340 g di riso Arbori
brodo vegetale o brodo di pesce
cipolla
prezzemolo
olio extravergine di oliva
vino bianco
salsa di pomodoro
poco concentrato di pomodoro
pepe-sale
Scaldate dell' olio di oliva e rosolate il filetto da una parte, quindi voltatelo e proseguite la cottura con poca salsa di pomodoro.
Tagliate poca cipolla sottile, soffriggetela nell'olio di oliva.
Unite il riso e tostatelo a fuoco lento, bagnate con vino bianco.
Aggiungete il filetto di Halibut tenendo da parte dei piccoli pezzi per guarnire.
Unite la salsa di pomodoro e il concentrato di pomodoro.
Continuate la cottura con brodo vegetale, (se avete il brodo di pesce sarebbe ottimo!) mescolando continuamente senza esagerare.
Togliete il risotto dal fuoco, mantecatelo con olio di oliva, prezzemolo, aggiustate di sale e... tanto pepe.
Disponete il risotto sui piatti e adagiatevi sopra un pezzettino di filetto di pesce.
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Cake con marzapane e gocce di cioccolato
Cercavo a tutti i costi un dolce per consumare il marzapane che stava nella madia. Sfogliando un libro di dolci tutto sul cioccolato, s...
Cercavo a tutti i costi un dolce per consumare il marzapane che stava nella madia. Sfogliando un libro di dolci tutto sul cioccolato, si chiama "In estasi col cioccolato" De Agostini editore, vi ho trovato la ricetta che faceva per me.
La torta è facilissima, abbastanza semplice, arricchita con cremosi pezzi di marzapane e deliziose gocce di cioccolato fondente.
La ricetta prevedeva 2 uova, ma vedendo l'impasto un po' duretto, ho aggiunto 1 uovo e del latte; secondo me il mio cacao ha assorbito più liquidi, quindi se la provate, fate attenzione alla consistenza dell'impasto, che non deve essere né troppo liquido, né troppo duro.
Stampo per Plumcake
Ingredienti
160 g di farina
100 g di burro
2 uova (io ho dovuto usarne 3)
3 cucchiai di cacao amaro
150 g di zucchero grezzo dorato
150 g di marzapane
60 g di gocce di cioccolato fondente
½ bustina di lievito
Tagliate il marzapane a dadini e mescolatelo con le gocce di cioccolato in una ciotolina.
Lavorate il burro con lo zucchero fino a renderlo cremoso.
Unite le uova una alla volta e amalgamate bene.
Incorporate la farina, il cacao amaro e il lievito setacciati (se il composto dovesse risultare troppo duro aggiungete un po' di latte).
Unite al composto il marzapane e le gocce di cioccolato: tenete però da parte 4 cucchiai per guarnire.
Versate l'impasto nella cassetta per Plumcake, foderata con carta da forno sul fondo, e imburrata ai lati.
Cuocete nel forno a 170° - 180°C circa per 40-45 minuti... fate la prova stecchino.
Lasciatelo riposare qualche minuto, sformatelo e lasciatelo raffreddare.
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Crostoli, frappe o chiacchiere
Di tutti i dolci di carnevale: frappe, chiacchiere, i crostoli sono i miei preferiti... perché sono fra i più leggeri (assorbono meno o...
Di tutti i dolci di carnevale:
frappe, chiacchiere,
i crostoli
sono i miei preferiti... perché sono fra i più leggeri (assorbono meno olio)... perché sono belli friabili, scroccano in bocca, sono facili da preparare anche per me che faccio a pugni con il fritto e però durante il carnevale una piccola trasgressione me la concedo.
Su Wikipedia ho trovato con quanti nomi locali e regionali distinguiamo i dolci di carnevale; ingredienti e forme tutte diverse, ma tutti finiscono nella golosissima frittura:
bugie - cenci - strufoli o melatelli (se con miele) - chiacchiere - cioffe - cróstoli - fiocchetti - frappe - galàni - gale - gasse - guanti - gròstoi - ntrigoni – lattughe - maraviglias - galarane - saltasù - sfrappe - sfrappo - lesprelle - risòle - nacatole ... e ancora stracci - lasagne - pampuglie - manzole - garrulitas.
Ingredienti
250 g di farina
25 g di zucchero
30 g di burro
1 uovo
succo di m
ezza arancia o egual misura vino bianco
15 g di Grand Marnier liquore
una puntina di cremor tartaro
sale
olio di arachide per friggere
Zucchero a velo per spolverare
Versate la farina sulla spianatoia, fate un buco nel mezzo e versatevi l'uovo, il burro fuso, lo zucchero, il succo d'arancia o il vino bianco, il liquore, un pizzico di sale e il cremor tartaro.
Amalgamate sino a ottenere un composto omogeneo.
Formate una palla, avvolgetela con la pellicola trasparente e lasciatela riposare per circa 1 ora.
Stendete una sfoglia sottile con il mattarello (io ho usato la macchina per la pasta fino al 5°dente) e ritagliatela con la rotella dentata dando la forma che preferite; io ho ritagliato dei rombi... fate pure un taglietto nel mezzo in modo che non si gonfino a palla.
Scaldate l'olio in una padella con il bordo alto (se avete il termometro per alimenti 160 -170° C circa).
Quando saranno appena dorati, togliete i crostoli con una schiumarola e spolverizzateli con zucchero a velo.
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Frittelle olandesi di Giovanni Pina
Se posso evito le fritture, ahimè la frittura mi è indigesta ... posso mangiarne pochissima, he'he'he'... cercate di capirmi...
Se posso evito le fritture, ahimè la frittura mi è indigesta ... posso mangiarne pochissima, he'he'he'... cercate di capirmi, le cuoche si sa preparano ciò che piace a loro!
Ma queste frittelle mi sembravano diverse per mancanza di uova ed ero entusiasta per il ripieno di mele e uvetta visto che andavo cercando la ricetta delle frittelle di mele.
Con le frittelle olandesi di Giovanni Pina, famoso pasticcere, potevo fidarmi della bontà della ricetta, giusta per il carnevale e per me che desideravo le mele... un buon compromesso.
Facilissime da preparare e buone.
Un consiglio: meglio friggerne poche alla volta, altrimenti l'olio subirà un brusco calo di temperatura e le frittelle si impregneranno facilmente di olio.
Ingredienti
300 g di mele Golden
100 g di uvetta
mezza scorza grattugiata di limone
300 g di farina
20 g di lievito di birra
250 g di latte
25 g di zucchero
olio per friggere
2 g di sale
Sbucciate, private del torsolo e tagliate le mele a pezzetti, aggiungete l'uvetta e la scorza di limone (io ho messo anche quella d'arancio).
Versate in un'altra ciotola la farina setacciata, il lievito di birra sbriciolato, mescolate e incorporate poco alla volta il latte con continuità.
Aggiungete lo zucchero e il sale; amalgamate bene la massa fino ad ottenere un composto liscio e elastico.
Unite al composto l'uvetta e le mele e mescolate.
Lasciate lievitare l'impasto coperto da un canovaccio per un'ora circa a temperatura ambiente (questi impasti li metto sempre nel forno con la lampadina accesa).
Scaldate bene l'olio fino a raggiungere 170°C circa.
Con l'aiuto di due cucchiai date una forma sferica alle frittelle.
Friggetele fino a quando assumeranno un aspetto dorato.
Togliete le frittelle con una schiumarola, fate assorbire l'olio adagiandole sulla carta assorbente e lasciate intiepidire.
Servitele e cospargetele con abbondante zucchero semolato
.
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Lasagne al radicchio di Treviso e Provolone gustoso
Considero le lasagne fatte in casa fra i miei cibi preferiti. Mi piacciono perché, oltre alla bontà, si prestano a molti condimenti alt...
Considero le lasagne fatte in casa fra i miei cibi preferiti. Mi piacciono perché, oltre alla bontà, si prestano a molti condimenti alternativi, dal classico ragù, ai funghi, alle verdure, ai formaggi:
Si accostano succulenti sapori alla fragranza della sfoglia fatta a mano... ricchi ingredienti che spesso costituiscono un piatto unico.
Per questo piatto ho scelto una verdura di stagione croccante come il radicchio di Treviso, tassativamente tardivo, preferito per il suo retrogusto amaro ed abbinato ad un formaggio saporito e dolce come il provolone.
Ingredienti 6-8 persone (teglia rettangolare 20 x 30 cm)
Per la pasta fresca
200 g di farina
2 uova
Impastate la farina con le uova e fate riposare 30 minuti coperto.
Tirate la pasta e tagliatela a lasagna; spolverizzate con farina in modo che non attacchino fra loro.
Per il ripieno
3 cespi di radicchio di Treviso (600 g circa)
olio extravergine di oliva
mezzo spicchio di aglio
sale - pepe
Lavate e tagliate a striscioline il radicchio rosso.
Scaldate l'olio in un tegame, grattugiate il mezzo spicchio di aglio, lasciate appassire senza rosolare e aggiungete il radicchio ben scolato.
Stufate e saltate a fuoco vivo il radicchio qualche minuto, salatelo e pepatelo.
Per la salsa besciamella
30 g di burro
30 g di farina
500 g di latte
noce moscata
sale
Abbiamo bisogno di una salsa non troppo densa: in un pentolino lasciate fondere il burro a fuoco moderato; unite la farina mescolando con la frusta.
Versate il latte freddo tutto in una volta continuando a sbattere con una frusta in modo che non si formino grumi, tenete al minimo la fiamma. Se dovessero formarsi grumi, togliete il pentolino dal fuoco e frustate con energia. Rimettete sul fuoco, sempre piano al minimo, continuando a mescolare energicamente fino al bollore.
Salate e grattugiate la noce moscata, amalgamate e mettete da parte.
Altri ingredienti:
Parmigiano Reggiano
salsa di pomodoro
200 g Provolone gustoso a dadini
Cuocete le lasagne in abbondante acqua salata un minuto;
mettete il tegame sotto l'acqua fredda e cominciate a fare gli strati: copri il fondo della teglia con un po' di besciamella, metti uno strato di lasagne, spargi un po' di radicchio (scolato se ha troppa acqua), il formaggio Provolone a dadini , poca besciamella qua e là, e spolvera con poco Parmigiano... continuate fino a tre strati. Nell'ultimo strato coprite con la besciamella avanzata, distribuite a macchia un po' di salsa di pomodoro.
Passate la teglia nel forno a 200°C per 20 minuti circa, fino a quando sarà gratinato o dorato in superficie.
Prima di servire lasciate riposare la lasagna 5 minuti, in modo che si compatti per poter fare le porzioni facilmente.
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