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Cupoletta di grano saraceno con salsa alla gianduia
Sempre molto allettante l'abbinamento pere e cioccolato. Questa volta una vera golosità, tortino con salsa alla gianduia, ma quest...
Sempre molto allettante l'abbinamento pere e cioccolato.
Questa volta una vera golosità, tortino con salsa alla gianduia, ma questa volta le povere pere... vestite a festa con miele e frutta secca.
Un dessert molto ricco di sapori, un'alternativa alla classica torta con le pere.
Ingredienti per 4-5 cupolette
60 g di farina di grano saraceno
60 g di farina di mandorle
50 g di burro
60 g di zucchero
2 tuorli
1/2 cucchiaino di lievito
2 albumi
Montate gli albumi con 20 g di zucchero.
Sbattete il burro con 40 g di zucchero, unite i tuorli uno alla volta, le farine setacciate con il lievito.
Incorporate piano gli albumi montati, mescolando dal basso verso l'alto.
Cuocete nelle formine a 180 °C per 25-30 minuti.
Per le pere
2 pere
1 cucchiaio di nocciole tritate
2 prugne secche tritate grossolanamente
2 fichi secchi tritati grossolanamente
miele o zucchero a velo
Tagliate le pere a metà e poi a spicchi sottili.
Tritate la frutta secca;
adagiatela sopra le pere.
Cuocete le pere tagliate a spicchi, nel microonde per 2 minuti.
Spolverizzate con zucchero a velo o miele (sul piatto di portata)
Per la salsa alla gianduia
100 g di cioccolato gianduia
100 g di panna
Portate ad ebollizione la panna, versatela sul cioccolato gianduia, mescolate fino ad ottenere una salsa omogenea.
Adagiate la cupoletta sul piatto da dessert, versate qualche cucchiaiata di salsa alla gianduia sul tortino.
Accompagnatela con spicchi di pera con sopra la frutta secca.
Guarn
ite le pere con miele o spolverizzatele con zucchero a velo.
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Shortbread all'avena e vaniglia bourbon del Madagascar
Per chi ama i dolci semplici, questi frollini al burro, molto popolari di origine scozzese, sono l'ideale. Con poca abilità culin...
Per chi ama i dolci semplici, questi frollini al burro, molto popolari di origine scozzese, sono l'ideale. Con poca abilità culinaria e con poco sforzo, otterrete un biscottino che si scioglierà in bocca.
La regola generale vuole che la ricetta degli Shortbread preveda una parte di zucchero con due di burro e tre di farina (di frumento o di avena).
A causa del contenuto del burro non necessitano ne di liquidi, ne di lievito, anche per questo, la loro struttura è estremamente, deliziosamente friabile.
Ingredienti per 10-15 shortbread
(dipende dalla grandezza)
60 g di zucchero semolato
120 g di burro a temperatura ambiente
90 g di farina di frumento
90 g di farina di avena
due pizzichi di fior di sale
1 cucchiaino di estratto di vaniglia bourbon o i semi di 1 baccello
Lavorate a crema lo zucchero ed il burro, aggiungete il sale, la vaniglia e la farina setacciata lavorandola molto velocemente.
Stendete l'impasto a circa 1 cm di altezza e ricavate i biscotti dalla forma che preferite; il classico prevede una forma rettangolare.
Spolverizzate con un poco zucchero semolato.
Poneteli sopra la teglia, fateli riposare coperti al freddo per 15 -30 minuti.
Scaldate il forno a 180°C e cuoceteli per 20 minuti circa.
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Quiche con porri e funghi chiodini
Il Chiodino (Armillaria mellea) è il nome volgare di un funghetto dalla caratteristica forma a chiodo. Sono funghi spontanei che c...
Il Chiodino (Armillaria mellea) è il nome volgare di un funghetto dalla caratteristica forma a chiodo.
Sono funghi spontanei che crescono sui ceppi di molte piante, hanno la caratteristica di assumere il colore della pianta ospite; le sfumature possono andare dal giallo miele sui gelsi, al giallo scuro sulle querce e rossastro sulle conifere. Questi funghi che si trovano in famigliole sono comuni in tutte le zone d'Italia, dove fanno la loro comparsa nel tardo autunno sui ceppi di salici, gelsi, querce, abeti, larici. I chiodini migliori sono quelli che crescono sui salici, i pioppi e le querce.
Come ho fatto ad avere i funghi chiodini in questa stagione? È un regalo gentile della mia amica: lei li ha raccolti, sbollentati, congelati in un sacchettino... in attesa di essere usati nelle mie scorribande culinarie.
Sì, per un corretto uso dei funghi chiodini, essi vanno fatti bollire qualche minuto in acqua, per togliere il sapore amaro e renderli digeribili, schiumati durante la bollitura e scolati.
Pasta brisée di Maurizio Santin
300 g di farina 00
150 g di burro
30 g di tuorli
35 g di acqua fredda
5 g di sale Maldon
Lasciate ammorbidire il burro a temperatura ambiente.
In un' impastatrice, con l'apposita paletta per impasti semiduri, lavorate lentamente 150 g di farina, il burro, l'acqua e il sale.
Quando l'impasto comincia ad assumere un aspetto omogeneo aggiungete il resto della farina e continuate a lavorare fino ad incorporarla completamente.
Formate un panetto e avvolgetelo con la pellicola alimentare.
Lasciate riposare la pasta brisée per un giorno prima di utilizzarla.
Per il ripieno
½ porro tagliato a listarelle
150 g di chiodini sbollentati
prezzemolo
1 spicchio di aglio
3
cucchiai di olio evo
3
cucchiai
di Parmigiano grattugiato.
2 uova
150 g di panna
sale
Passate in padella il porro con un filo di olio evo.
In un altro tegame, passate pure i chiodini con uno spicchio di aglio grattugiato nell'olio evo. Cospargete di prezzemolo e spegnete.
Tirate la pasta con un mattarello, ungete e foderate con la pasta brisée una teglia per quiche di 28 cm di diametro.
Pareggiate passando con il mattarello sopra l'orlo della teglia.
Bucherellate il fondo, adagiatevi i porri, cospargete con un cucchiaio di parmigiano, distribuite i chiodini, cospargete con un altro cucchiaio di Parmigiano.
Sbattete le uova aggiungete la panna e l'ultimo cucchiaio di Parmigiano.
Versate il composto delle uova sulla teglia ricoprendola.
Infornate a 200-220°C per circa 30-35 minuti.
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Laugenbrezel
Il Laugenbrezel nacque come pietanza quaresimale. A me piacciono molto... con il cumino e senza cumino, salati e dolci. Credevo fossero...
Il Laugenbrezel nacque come pietanza quaresimale. A me piacciono molto... con il cumino e senza cumino, salati e dolci. Credevo fossero difficili da fare in casa, invece ho scoperto che per l'immersione, al posto di idrossido di potassio (o potassa caustica), si può usare l'innocuo bicarbonato di sodio.
Provati parecchie volte, ora sono bravissima a chiuderli con il tipico "abbraccio".
Il nome abbraccio, sembra, forse derivi da... forse è meglio raccontarvi una storia:
... Nella panetteria di un convento, un monaco fu incaricato di produrre una pietanza semplice, gustosa e nutriente, ma anche rispettosa del tempo consacrato al digiuno e dotato di una forma che richiamasse un significato religioso.
Il monaco preparò un impasto compatto a base di frumento e di acqua, ma senza sale. Osservando i suoi confratelli che si recavano all'ora di preghiera con le braccia incrociate sul petto, ebbe l'idea di dare al Brezel la forma che tutti conosciamo.
La ricerca del nome fu semplice: poiché nel Medio Evo si parlava latino, la pietanza fu chiamata
bracchium,
che significa pressapoco "
avambraccia incrociate
". Nell'antico alto tedesco la parola diventò
Brezitella
e successivamente si trasformò nell'attuale
Brezel.
Laugenbrezel:
deriva dal tedesco
Lauge,
soluzione salina o caustica.
Questa ricetta l'ho presa da un blog austriaco:
Lisa's Kochfieber
Ingredienti per 8-9 Brezeln
340 g di farina
175 g di acqua
7 g di sale
3 g di lievito di birra
15 g di strutto o burro
Per l'immersione
1 cucchiaio di bicarbonato di sodio
1 l di acqua
La ricetta prevede una lunga lievitazione , ma io sono riuscita a farla più breve:
cominciando il pomeriggio e finendoli a sera. Se avete fretta, basta aumentare la dose del lievito.
Impastate tutti gli ingredienti fino ad ottenere un impasto solido, tranne il burro.
Aggiungete il burro ammorbidito in precedenza e impastate per altri 5-8 minuti: la massa deve risultare lucida ma non appiccicosa.
Lasciate riposare l'impasto a lungo, al caldo.
Tagliate in pezzi da circa 60 g l'uno e con questi fate dei cilindri lunghi circa 60 cm,... un salsicciotto più grosso al centro e più sottile nelle estremità e dategli la forma tipica di un "abbraccio".
Lasciate lievitare coperto con un panno per circa 10-15 minuti.
Nel frattempo, fate bollire 1 l d'acqua, aggiungete il bicarbonato di sodio: immergete uno alla volta il Brezel, fino a quando verrà a galla; prendetelo con una schiumarola, adagiatelo su un canovaccio per scolarlo meglio, lasciateli raffreddare un attimo, poi adagiateli su una teglia da forno. Cospargete con il sale grosso o semi fino. Io ho usato il fior di sale di Cervia.
Infornate nel forno preriscaldato a 200°C-220°C (dipende dal vostro forno) per 20 minuti circa.
Ultimamente, adotto questo sistema: uso il forno tradizionale per i primi 10 minuti (dipende dalla lunghezza del tempo di cottura) e poi passo a ventilato + tradizionale o solo ventilato... mi sembra che tutto venga meglio.
Cuoceteli fino a quando saranno belli dorati.
Questo video sarà un valido aiuto, un chiaro esempio come va formato esattamente
l'abbraccio
del Brezel:
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Gnocchi di patate viola al burro e salvia
Le patate Vitelotte dal sapore e profumo di castagna oramai le conoscete. Hanno questo bellissimo colore viola (per questo sembra abbi...
Le patate Vitelotte dal sapore e profumo di castagna oramai le conoscete.
Hanno questo bellissimo colore viola (per questo sembra abbiano importanti proprietà nutrizionali) che appaga la vista.
Questa volta ho voluto presentarle con il classico e semplice,ma sempre gradito: burro fuso e salvia.
Per 4 persone
500 g di Patate vitelotte
300 g di patate kennebec polpa bianca
1 uovo
150 - 200 g di farina
Per il condimento
burro
molta salvia
Parmigiano reggiano
Lessate le patate con la buccia.
Pelatele e schiacciatele con l'attrezzo per gnocchi.
Unite alla massa la farina e l'uovo
Lavorate velocemente l'impasto, realizzate dei lunghi cilindri (1cm di diametro) e tagliateli ricavando dei piccoli gnocchetti.
Fate bollire in abbondante acqua gli gnocchi, sono pronti quando vengono a galla.
Prelevateli con una schiumarola, spargete abbondante parmigiano reggiano e versate il burro fuso nella salvia.
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