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Torta di carote e zenzero fresco
Questa torta di carote è leggermente diversa dalla solita torta di carote. A dire il vero dovrei chiamarla torta di zenzero, carote e ma...
Questa torta di carote è leggermente diversa dalla solita torta di carote. A dire il vero dovrei chiamarla torta di zenzero, carote e mandorle.
Non c'è un grammo di farina e nemmeno di burro o olio, le carote sono cotte a vapore.
Da raccomandare lo zenzero fresco, altrimenti casca tutto, il sapore rinfrescante e pungente dello zenzero deve essere deciso, si amalgama molto bene anche con l'essenza di arancio estratto dalla scorza grattugiata.
Ho usato una teglia piuttosto larga, in quanto preferivo una torta larga e bassa da cuocere a fuoco lento e moderato.
Ingredienti per una teglia di Ø 24 cm
300 g di carote a vapore
5 uova (300 g) [tuorli e albumi separati]
180 g di farina di mandorle
200 g di zucchero
80 g di zenzero fresco
2 cucchiai di pangrattato
2 arance grattugiate
1 cucchiaino di lievito
sale
Pelate e tagliate a rondelle le carote e cuocetele a vapore fino a quando risulteranno morbide.
Frullate finemente le carote, 100 g di zucchero e lo zenzero fino a diventare purea.
Montate gli albumi.
Montate i tuorli con il restante zucchero, unite le scorze grattugiate d'arancia, il c. di lievito, il sale.
Riprendete la purea di carote e incorporate delicatamente metà dell'albume montato.
Aggiungetelo piano dal basso verso l'alto con una spatola nei tuorli montati a crema.
Unite anche il pangrattato e incorporate il tutto sempre delicatamente dal basso verso l'alto.
Versate nella teglia imburrata e infarinata e cuocete in forno moderato a 140-150°C per circa 1 ora e ½ (fate la prova stecchino).
Servite la torta di carote e zenzero spolverata con abbondante zucchero a velo.
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Tortelli dolci (o mezzelune) con ripieno di cotogne
I biscotti rosa sono spennellati ancora tiepidi con Alchermes e passati nello zucchero semolato Semplici dolcetti che ho rispolverato ...
I biscotti rosa sono spennellati ancora tiepidi con Alchermes e passati nello zucchero semolato
Semplici dolcetti che ho rispolverato per la bizzarra festa del carnevale, ma per me sono delizie per tutte le stagioni; ottimi per le merende dei piccoli, per la colazione del mattino e in Romagna è tradizione gustarli con un buon bicchiere di Albana dolce, a fine pranzo.
Questi tortelli risultano friabili e delicati, fatti con una frolla fine, ma i tradizionali romagnoli sarebbero più rustici, cioè si usa lo stesso impasto del ciambellone... ricetta che posterò più avanti. Io conosco solo quelli romagnoli, ma si trovano ricette in diverse regioni italiane, ognuno con la sua variante.
Per il ripieno ho usato una marmellata bella consistente come questa di mele cotogne fatta da me,
Marmellata di mele cotogne
,ideale per questo tipo di biscotto, non deborda e non umidifica troppo.
Ingredienti
330 g di farina
130 g di zucchero
100 g di burro
1 uovo+1 tuorlo
mezza bustina di lievito
scorza grattugiata limone
1 pizzico di sale
Formate una fontana con la farina, amalgamate nel centro lo zucchero, il sale, il burro morbido, le uova, gli aromi e il lievito.
Unite la farina impastando velocemente fino ad ottenere un composto omogeneo.
Lasciatelo riposare e se fate i tortelli dopo qualche ora tenetelo in frigorifero o in un posto non riscaldato.
Stendete la pasta sul piano infarinato e ritagliate dei dischi di cm 7 - 8 di diametro con un coppapasta o con un bicchiere.
Farcite con la confettura che preferite e ripiegate in due parti premendo bene la chiusura.
Mettete i tortelli in una teglia foderata con carta da forno e infornate a 150 - 160°C per circa 10 minuti con il ventilato, altrimenti a 180°C con il tradizionale fino a quando saranno leggermente dorati.
Non tutti i forni sono uguali, quindi regolatevi con i tempi e la temperatura che usate sempre per i biscotti.
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Baciotti di Giovanni Pina
Di solito con gli avanzi degli albumi faccio "la torta ai bianchi d'uovo dell'Agnese " Torta di mandorle , però la f...
Di solito con gli avanzi degli albumi faccio "la torta ai bianchi d'uovo dell'Agnese "
Torta di mandorle
, però la farina di mandorle non bastava, quindi ho cercato un'alternativa.
Sfogliando un libro del grande maestro pasticciere Giovanni Pina sono stata attirata da strani biscotti detti "baciotti". Ho cercato sul Web se qualcuno li avesse provati ma ho trovato il deserto... ecco nessuno ha avuto l'idea di cimentarsi, un motivo per sfidare le mie capacità.
È risaputo che quando, noi comuni mortali, ci misuriamo con i dolci di Alta pasticceria è possibile scontrarsi con la diversità dei prodotti impiegati e poi i forni casalinghi non hanno la stessa efficienza del forno tecnologico di una pasticceria... quest'ultimo è quello che mi fa più paura.
Osservando gli ingredienti ho notato che avrei avuto troppo poche armelline, solo 8 g (per chi non lo sapesse sono le mandorle raccolte dal nocciolo delle albicocche); visto però i consigli che dava Giovanni Pina (riportati sotto), le ho sostituite con pinoli e pistacchi.
La farina di mandorle l'ho aggiunta in quanto temevo che un impasto troppo morbido e umido, non avrebbe tenuto bene i baciotti; forse non sono riuscita a frullare in modo impeccabile la frutta secca come consigliava il libro...
La ricetta non è mia quindi posso tranquillamente asserire che sono buonissimi!... Sì perché mio marito mi ammonisce sempre dicendo: "chi si loda s'imbroda".
Ingredienti
115 g di mandorle
115 g di armelline (8 g di armelline + 62 g di pinoli + 45 di pistacchi)
490 g di zucchero
135 g di albumi
35 g di farina di mandorle (aggiunte da me)
2 scorze d'arancia grattugiate
1 scorza di limone grattugiata
bacca di vaniglia ½ polpa
(Ricetta originale di Giovanni Pina)
mandorle g 125
armelline (mandorle amare) g 125
zucchero semolato g 550
arancia ½ (la scorza grattugiata)
limone ½ (la scorza grattugiata)
mandarino 1 (la scorza grattugiata)
bacca di vaniglia ½ polpa
Frullate le mandorle e il resto di frutta secca con lo zucchero formando una polvere molto sottile. (se mettete la frutta secca nel congelatore mezz'ora, sarà più facile ottenere una polvere più asciutta)
Aggiungete l'albume e gli aromi alla polvere ottenuta, mescolando dolcemente fino ad ottenere un composto omogeneo e cremoso.
Formate delle mezze sfere con una tasca da pasticcere a bocchetta liscia da 10 mm, e ponete su teglie antiaderenti o rivestite di carta da forno; lasciate riposare in un luogo asciutto per 24 ore.
Il giorno dopo cospargetele di zucchero a velo e rompete la crosticina che si sarà formata pressandole delicatamente con le dita: spingete dal basso verso l'alto, dando più "slancio" possibile.
Cuocete in forno statico preriscaldato a 190°C (165°C se il forno è ventilato) con la valvola o lo sportello ben chiusi, per 16 minuti.
Consigli di Giovanni Pina:
per togliere la sensazione di amarognolo data dalle mandorle amare, potete sostituirle anche parzialmente con altra frutta secca oleosa (nocciole, pistacchi o pinoli). Inoltre potete aromatizzare questo impasto aggiungendo 10 g di cacao, 25 g di albume e la scorza di un'arancia, ogni 500 g di impasto base.
Note di Jo
: lasciateli raffreddare prima di toglierli delicatamente con una spatola dalla placca e attenzione con la cottura del forno, per me 16 minuti erano troppi.
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Mostaccioli rustici alle noci e pistacchi
I mostaccioli sono dolci caserecci del Sud Italia, di solito con miele, noci, cannella o nel napoletano ricoperti di cioccolato. ...
I mostaccioli sono dolci caserecci del Sud Italia, di solito con miele, noci, cannella o nel napoletano ricoperti di cioccolato.
Questi sono molto semplici e rustici, veramente caserecci.
Assaggiandoli ho pensato che sarebbero ottimi come barrette energetiche per chi fa molto sport, per chi necessita di qualche sostegno sostanzioso e a portata di mano durante la fatica.
Non avrei mai detto... ma questi biscotti così grossolani sono sorprendenti, sono più buoni che belli!
Ingredienti
200 g di farina
230 g di gherigli di noci
70 g di pistacchi
270 g di miele
1/3 di tazza di olio extravergine
1 scorza d'arancia grattugiata
Pestate grossolanamente i gherigli di noci e i pistacchi.
Prendete una ciotola capiente, versate la frutta secca, unite il miele e mescolate bene.
Aggiungete l'olio di oliva e alla fine gradatamente la farina.
Amalgamate bene e lasciate riposare.
Riprendete l'impasto, versatelo sulla spianatoia, cercate di tenerli insieme con le mani, in quanto tendono a rompersi e fate un cilindro non troppo grosso.
Dividetelo e appiattite leggermente il primo rotolo.
Tagliatelo di sbieco e con delicatezza trasferite i mostaccioli sulla placca foderata con carta da forno.
Ripetete il lavoro con il secondo rotolo.
Infornate 10 minuti a 160°C con forno ventilato, altrimenti a 180°C con forno statico (regolatevi con la temperatura che di solito cuocete i biscotti).
Lasciateli raffreddare prima di toglierli delicatamente dalla placca.
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Pasta e fagioli con maltagliati al rosmarino
D'inverno, quando fuori piove e fa freddo, non c'è nulla di meglio di un piatto fumante di pasta e fagioli. Sapori dei tempi ...
D'inverno, quando fuori piove e fa freddo, non c'è nulla di meglio di un piatto fumante di pasta e fagioli.
Sapori dei tempi antichi, la pasta e fagioli è uno dei piatti poveri ma completi; un perfetto equilibrio di proteine e carboidrati, per questo può essere servita come piatto unico.
Di solito la mia pasta e fagioli è fatta con fagioli secchi, sedano, carota, cipolla e patata.
Invece questa si differenzia per l'apporto di abbondante pomodoro, poca verdura e aromi come l'aglio e il rosmarino. La stessa erba aromatica, utilizzata anche nei maltagliati fatti a mano, caratterizza e rende delizioso questo piatto intramontabile della cucina italiana.
Per la pasta e fagioli
270 g di fagioli secchi borlotti
1 cipolla
1 spicchio d'aglio
1 patata
1/4 di porro
1 pomodoro secco
250 g di pomodoro pelato o fresco
olio extravergine di oliva
1 rametto di rosmarino
pecorino
Mettete i fagioli secchi in acqua fredda per una notte.
Cuoceteli coperti con abbondante acqua non salata, nella pentola a pressione (o fateli bollire normalmente fino a quando non saranno teneri)assieme alla patata, al porro e allo spicchio di aglio.
Non tutti i fagioli cotti serviranno per la zuppa, potete gustarne una parte come contorno conditi con olio-aceto e sale: con un mestolo bucato scolate facoltativamente la quantità che non servirà per la minestra e teneteli da parte.
In un tegame basso mettete dell'olio di oliva, soffriggete la cipolla, unite i pomodori e fateli cuocere qualche minuto.
Aggiungete il soffritto ai fagioli, frullate tutto con un mixer, passateli con un setaccio con le maglie larghe; servirà per togliere le bucce che non si sono frullate per rendere la zuppa più digeribile.
Rimettete la minestra sul fuoco, aggiustate di sale e unite il rametto di rosmarino intero che poi toglierete.
Mettete a cuocere nella pentola dei fagioli i maltagliati.
Condite con olio extravergine di oliva crudo e pecorino.
Per i maltagliati
100 g di farina
1 uovo
aghi di rosmarino tritati
Amalgamate la farina con l'uovo e il rosmarino tritato.
Impastate fino a quando non si sarà ottenuta una palla omogenea.
Lasciate riposare la pasta coperta.
Tiratela con il mattarello o con la macchina per la pasta.
Fate delle strisce di 2-3 cm, sovrapponetele e tagliate a rombi irregolari.
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