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Carbonara di zucchine, piselli freschi e dragoncello
Spaghetti cotti al dente, amalgamati con l'uovo, con il verde brillante dei piselli appena sgranati, le zucchine appena appena scotta...
Spaghetti cotti al dente, amalgamati con l'uovo, con il verde brillante dei piselli appena sgranati, le zucchine appena appena scottate ... in attesa della primavera vi propongo questo primo piatto facile, leggero, colorato, solare:
Ingredienti per 4 persone
380 g di spaghetti
2 zucchine
60 g di piselli freschi sgranati
1 uovo
formaggio pecorino
1 rametto di dragoncello francese
3 cucchiai di olio extravergine di oliva
sale - pepe
In una terrina sbattete l'uovo con una forchetta, mescolate qualche manciata di pecorino grattugiato, salate e pepate bene.
Tagliate le zucchine (con la buccia) a fette molto sottili nel senso della lunghezza aiutandovi con una mandolina o con l'affettatrice.
In abbondante acqua salata lessate gli spaghetti e i piselli, tre minuti prima della cottura tuffate anche le zucchine.
Scolate (lasciate da parte un poco di acqua di cottura), e trasferite gli spaghetti nella terrina con l'uovo e il formaggio.
Mescolate bene, aggiungete le foglioline di dragoncello, irrorate con l'olio extravergine di oliva e servite subito in tavola.
Nota:
vi devo una spiegazione, a parte, sulla specificazione del dragoncello francese: la pianta più venduta in Italia come aromatica è del tipo russo, con poco sapore di erba;
mentre il dragoncello francese (
Artemisia dracunculus var. sativa
), con foglie più larghe e scure ha un aroma deciso. Infatti sfregandolo fra le dita, a volte percepisci un leggero sapore di anice ... a volte un leggero mentato e pepato, indescrivibile ma con un aroma sicuro.
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Seppie in umido con piselli e polenta di Storo
Un piatto unico di mare, che si associa molto bene con un prodotto della montagna. Seppie in umido con piselli e un contorno tradizio...
Un piatto unico di mare, che si associa molto bene con un prodotto della montagna.
Seppie in umido con piselli e un contorno tradizionale delle regioni settentrionali, ma consumato anche al Centro e al Sud: la polenta alla trentina, con consistenza più dura di quella veneta, con la farina di Storo a me cara, cotta nel paiolo di rame... perfetta per "tociare" nel sugo delle seppie con piselli.
Difficile per me dare il rapporto acqua/farina esatto; per una perfetta riuscita, meglio non versare subito tutta la farina, ma una parte, lasciare cuocere 5 minuti circa e poi aggiungere il resto fino alla consistenza voluta, tenendo però conto anche della cottura abbastanza lunga.
Ingredienti per 4 persone
1200 g di seppie
1/2 bicchiere di vino bianco
1 spicchio di aglio
300 g di piselli freschi
prezzemolo
3 cucchiai di salsa di pomodoro
1 acciuga sott' olio
una punta di cucchiaino di fecola di patate
olio extravergine di oliva
pepe - sale
Pulite le seppie, spellatele, eliminate gli occhi, le pinne le interiora e la borsa del nero.
Tagliate a pezzetti le seppie e i tentacoli.
In una casseruola fate appassire a fuoco lento lo spicchio d' aglio con olio extravergine di oliva e con l'acciuga.
Unite le seppie e dopo 4-5 minuti annaffiatele con vino bianco e lasciate evaporare.
Aggiungete la salsa di pomodoro e continuate con coperchio a fuoco lento.
A metà cottura, aggiungete i piselli freschi e il prezzemolo tritato.
Cuocete ancora con coperchio a fuoco lento (se necessario aggiungete qualche cucchiaio di acqua).
Quando risulteranno tenere (provate con la punta del coltello), spegnete il fuoco, sciogliete la fecola in poca acqua e aggiungetela al sugo delle seppie: avrete un sughetto da intingere nella polenta.
Aggiust
a
te di sale e pepe macinato.
Polenta
1 litro di acqua
250 g circa di farina di polenta di Storo
sale grosso
Portate ad ebollizione l'acqua salata nel paiolo di rame.
Versate piano la farina a pioggia nell'acqua bollente, con la frusta rimestate velocemente per prevenire la formazione di grumi; lasciatela leggermente morbida e cuocetela per circa 5 minuti per farla rapprendere.
Aggiungete farina, se necessario, e cuocetela rimestando con un mestolo di legno per circa 35 - 40 minuti. All'inizio si continuerà a rimestare la polenta con un mestolo di legno ininterrottamente, poi si mescolerà a intervalli piuttosto brevi.
Meglio anche tenere la polenta morbida dall'inizio, in quanto durante la lunga cottura molta acqua evaporerà...
Versate la polenta in un tagliere con un colpetto deciso e servitene una bella fetta con le seppie.
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Cappelletti romagnoli in brodo di cappone
Nostalgia di gusti antichi ... non c'è nulla di meglio di un bel piatto di cappelletti in brodo, ho pensato la prima volta che li ho ...
Nostalgia di gusti antichi ... non c'è nulla di meglio di un bel piatto di cappelletti in brodo, ho pensato la prima volta che li ho assaggiati.
Piatto tra i più tradizionali della cucina romagnola nelle occasioni importanti, si differenzia dai tortellini bolognesi in quanto sono completamente privi di carne.
La versione che vi propongo è un piatto di famiglia, con il segreto di tanta noce moscata nel ripieno, senza ricotta, con parmigiano, squacquerone o stracchino.
Il brodo deve assolutamente essere di carne e pollo, meglio ancora di cappone (darà un brodo grasso che basta filtrare),ma di grande sapore.
Ingr
e
dienti
2 l di brodo di cappone o di pollo
Cappelletti per 4 persone
220 g di farina
2 uova
1 tuorlo
Ripieno
100 g di formaggio parmigiano stagionato 36 mesi
100 g di squacquarone
1 uovo
1/2 noce moscata
Mescolate il parmigiano reggiano
,
lo squacquerone, l'uovo e grattugiate la noce moscata.
Amalgamate bene con un cucchiaio fino a quando rimane compatto. Ponete in frigorifero coperto.
Fate la sfoglia
: fate una fontana con la farina, aggiungete le uova e amalgamate bene fino a fare un composto compatto ed elastico.
Fatela riposare coperta, 10 minuti sopra la spianatoia.
Tiratela sottile e tagliatela a
quadretti regolari di circa 4 x 4 cm
di grandezza.
Ponete il ripieno in mezzo, piegate a triangolo, poi unite i due lembi opposti
.
Portate a bollore il brodo, versate i cappelletti, cuocete a fuoco moderato per 2-3 minuti.; coprite e lasciate riposare 10 minuti a fuoco spento.
Serviteli caldi.
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Risotto al Cabernet di Breganze con radicchio di Treviso
In questo risotto un bel vino rosso corposo come il Cabernet di Breganze è protagonista. In secondo piano (per la modica quantità) ho agg...
In questo risotto un bel vino rosso corposo come il Cabernet di Breganze è protagonista.
In secondo piano (per la modica quantità) ho aggiunto un tocco di radicchio di Treviso, verdura leggermente amarognola e dello stesso colore, che ne esalta il sapore.
Molto sorpresa per questo piatto voluttuoso per soli adulti, profumato e cremoso, un risotto coi fiocchi!
Ingredienti per 3 persone
280 g di riso Carnaroli
1 scalogno tritato fine
300 ml di Cabernet
brodo di pollo
1/2 cespo di radicchio di Treviso
1 noce di burro
olio extravergine di oliva
Parmigiano reggiano
sale
Lavate e tagliate finemente il radicchio di Treviso.
Rosolate delicatamente lo scalogno nell'olio di oliva.
Aggiungete il riso e tostatelo.
Bagnate il riso con tutto il vino rosso e lasciatelo evaporare.
Aggiungete il brodo di pollo caldo man mano che si asciuga poco alla volta.
Portate il riso a cottura mescolando affinché non attacchi sul fondo.
Mantecate, fuori dal fuoco, con il burro e il formaggio e aggiustate di sale.
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Filetto di merluzzo in crosta di patate con broccolo fiolaro di Creazzo
Questa volta vi presento un secondo piatto di pesce originale: filetto di merluzzo in crosta di patate, accompagnato da un contorno d...
Questa volta vi presento un secondo piatto di pesce originale: filetto di merluzzo in crosta di patate, accompagnato da un contorno di stagione e, molto prelibato: il broccolo fiolaro di Creazzo
L'ho già descritto nella
La tavolozza dei sapori
però lo ripresento, in quanto più lo mangio e... più mi piace.
Ha la particolarità di non assomigliare né per forma, né per gusto, alle altre varietà di broccolo, anzi lo trovo dal sapore leggermente dolce e senza odori molesti...
Credo che broccolo derivi da "brocco" che significa germoglio; questo ortaggio ha un fusto centrale più duro che va tagliato e dal fusto partono tanti germogli detti "fioi" (figli), da qui il termine fiolaro
.
Prodotto tipico del Veneto ormai facilmente reperibile, sta diventando tanto famoso quanto il radicchio tardivo di Treviso. La raccolta dei broccoli si protrae da novembre a febbraio, anche se i più saporiti sono, secondo la tradizione, quelli delle prime gelate, quando per difendersi dal freddo le foglie limitano la presenza di acqua nei tessuti aumentando la concentrazione di sali e zuccheri, che lo rendono più saporito. Ricco di vitamine, di sali minerali e di calcio, il fiolaro rappresenta un
'apprezzabile alternativa dietetica al formaggio.
Broccoli fiolari di Creazzo in padella per 4 persone
1 broccolo fiolaro di Creazzo
1 spicchio di aglio
1 noce di burro
olio extravergine di oliva
peperoncino
sale
Lavate, tagliate ed eliminate la parte più dura dei gambi.
Dividete il broccolo in tanti pezzi e tuffateli in acqua bollente per 5 minuti circa; scolate, tenete un po' d'acqua dei broccoli e mettete da parte.
In una padella larga versate un filo d'olio, l'aglio e il peperoncino, appassite leggermente, aggiungete i broccoli scolati, unite la noce di burro e continuate la cottura con il coperchio, fino a quando non saranno teneri (se necessario aggiungete un po'd'acqua dei broccoli).
Per il merluzzo
4 pezzi di filetto di merluzzo
2 patate medie
olio extravergine di oliva
sale
Grattugiate le patate crude con una grattugia a fori larghi (devono risultare come piccoli fiammiferi).
Salate il pesce.
In una padella antiaderente versate l'olio di oliva, fate dei mucchietti quanti sono i pezzi di merluzzo e, sopra le patate adagiate il pesce.
Cuocete le patate e il pesce fino a quando non saranno belle croccanti.
Girate il pesce con la crosta verso l'alto e tenete in caldo.
Fate le porzioni: come letto i broccoli fiolari, poi adagiate il merluzzo in crosta e servite caldo.
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