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Lasagne con castagne, chiodini e rosmarino
Ispirazioni d'autunno!... questa ricetta ha le sfumature e il sapore del bosco unito alla fragranza della macchia mediterranea; in a...
Ispirazioni d'autunno!... questa ricetta ha le sfumature e il sapore del bosco unito alla fragranza della macchia mediterranea; in altre parole lasagne con funghi chiodini, castagne, formaggio raclette e rosmarino; provate a chiudere gli occhi... sentite il profumo del bosco?
Può sembrare strano abbinare, nelle lasagne, la lieve dolcezza delle castagne con i funghi, ma con il gusto e il profumo di rosmarino, secondo me, formano un accordo perfetto.
Per rendere il piatto impeccabile, ho preparato la sfoglia fatta in casa tirata con la macchinetta fino all' ultima tacca, così che risultasse bella sottile...
Per una teglia rettangolare 30 x 20
Sfoglia per lasagne
200 g di farina bianca
2 uova
Lavorate bene l'impasto e fatelo riposare.
Tirate una sfoglia sottile e ritagliate dei rettangoli di medie dimensioni.
Per il ripieno
400 g di funghi chiodini cotti
120 g di raclette
200 g di castagne cotte e pelate
rosmarino
1 cucchiaio di parmigiano
besciamella
aghi di rosmarino
Fate saltare in una padella con uno spicchio di aglio e olio, i funghi chiodini per qualche minuto e salate.
Tagliate il formaggio raclette a dadini.
Tagliate a pezzetti le castagne.
Per la besciamella
600 g di latte
25 g di farina di castagne
25 g di farina
30 g di burro
In un pentolino lasciate fondete il burro a fuoco moderato; unite le farine mescolando con la frusta.
Versate il latte freddo tutto in una volta, continuando a mescolare in modo che non si formino grumi, tenete al minimo la fiamma. Se dovessero formarsi grumi, togliete il pentolino dal fuoco e frustate con energia. Rimettete sul fuoco, sempre piano al minimo, continuando a mescolare energicamente fino al bollore.
Salate e mettete da parte.
Procedimento
Preparatevi una pentola grande con acqua fredda e un filo d' olio.
Fate bollire un'altra pentola con acqua e sale, immergete le lasagne poche alla volta, immediatamente scolatele con una schiumarola e buttatele nell'acqua fredda. Procedete man mano che farete gli strati.
Prendete un tegame largo 30 x 20, distribuite sul fondo un po' di besciamella e cominciate a fare gli strati: lasagne, funghi, pezzi di castagne, raclette, qualche cucchiaio di besciamella e aghi di rosmarino; nell'ultimo strato aggiungete il cucchiaio di grana grattugiato.
Finite con lasagne, sopra besciamella, livellate bene e cospargete con aghi di rosmarino.
Fate cuocere e gratinare a 200°C fino a doratura.
Prima di servire lasciate riposare la teglia 5 minuti, poi ritagliate le porzioni.
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Piadina con squacquerone e rucola
Vivo nel Veneto, ma nella mia famiglia ci sono origini romagnole; non è difficile trovare sulla nostra tavola la piadina. Essendo un pa...
Vivo nel Veneto, ma nella mia famiglia ci sono origini romagnole; non è difficile trovare sulla nostra tavola la piadina.
Essendo un pane unico in Italia (solo il pane azzimo e il chapati indiano gli assomigliano), ho sempre pensato e scherzato con mio marito che le origini non possono essere che bizantine; Infatti leggendo la storia ho avuto la conferma: Il nome forse deriva dal greco "plakous" che significa focaccia, mentre il "testo" su cui viene cotta la piadina deriva invece dal latino testa, coccio e questo ci porta nell'antica Roma.
La piadina è ormai considerata il prodotto più rappresentativo della tradizione gastronomica di Romagna; a Ravenna c'è il detto "La piè cun e' parsòt la pies a tòt." La piadina col prosciutto piace a tutti.
Questa volta la propongo con rucola e squacquerone (va bene anche lo stracchino), altro prodotto tipico romagnolo. La piada è buona in tutti i modi, anche scondita, oppure farcita con affettati, salumi, salsiccia, verdure, gratinati, formaggi, ma anche marmellata o Nutella.
Per la piadina (circa 10-12 pezzi)
500 g di farina
50 g di strutto
3-4 cucchiai di olio di oliva
250 g di acqua o latte tiepido (con il latte risulterà più morbida)
1 cucchiaino di sale
1/2 bustina di lievito
un pizzico di bicarbonato
Per farcire
quacquerone * o stracchino
rucola
Impastate la farina, lo strutto, il sale, l'olio di oliva, il lievito e bicarbonato
con l'acqua necessaria fino ad ottenere un impasto piuttosto consistente e omogeneo.
Lasciate riposare l'impasto 20 minuti coperto.
Suddividete in tanti pezzi rotondi e stendete con il mattarello fino a formare dei dischi sottili.
Man mano che preparate le piadine proteggetele con un tovagliolo, infarinandole e accatastandole una sull'altra.
Scaldate una padella antiaderente (ideale sarebbe il testo di terracotta)
,
cuocetevi le piadine da entrambe le parti, punzecchiandole con una forchetta o con uno spiedino di legno
in modo che non si formino le bolle.
Spalmate il disco con il formaggio molle e spargete la rucola. Potete anche farcirla con stracchino e prosciutto crudo.
Per dirla come Giovanni Pascoli, è “il pane, anzi il cibo nazionale dei Romagnoli: in realtà, lo era innanzitutto per i più poveri”.
Vi riporto un brano da: "LA PIADA" (da "I nuovipoemetti") di Giovanni Pascoli:
Il mio povero mucchio arde e già brilla:
pian piano appoggio su due mattoni
il nero testo di porosa argilla.
Maria, nel fiore infondi l'acqua e poni
il sale; dono di te, Dio; ma pensa!
l'uomo mi vende ciò che tu ci doni.
Tu n'empi i mari, e l'uomo lo dispensa
nella bilancia tremula: le lande
tu ne condisci, e manca sulla mensa.
Ma tu, Maria, con le tue mani blande
domi la pasta e poi l'allarghi e spiani;
ed ecco è liscia come un foglio, e grande
come la luna; e sulle aperte mani
tu me l'arrechi, e me l'adagi molle
sul testo caldo, e quindi t'allontani.
Io, la giro, e le attizzo con le molle
il fuoco sotto, fin che stride invasa
dal calor mite, e si rigonfia in bolle:
e l'odore del pane empie la casa.
* Lo squacquerone (detto anche squacquero o squacquarone) (in romagnolo squäquaròn) è un formaggio tipico romagnolo freschissimo e cremoso, dalla consistenza liquida ... di colore bianco.
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Passatelli in brodo
Minestra tipica della Romagna, si gustano specialmente in brodo di carne o di cappone; era il piatto della festa anche se esistono versio...
Minestra tipica della Romagna, si gustano specialmente in brodo di carne o di cappone; era il piatto della festa anche se esistono versioni asciutte condite con sughi a base di verdura, di carne o di pesce.
Fare i passatelli non è difficile, non richiede nemmeno tanto tempo, l'unico rischio è che si rompano nella cottura.
Ci sono molti consigli per ovviare a questo inconveniente:
non usate pane condito ma comune,
non fate l'impasto troppo morbido; essendo il parmigiano salato non usate il sale, piuttosto aggiustate di sale il brodo...
Personalmente ho imparato a grattugiare due volte il pane raffermo: la prima volta lo grattugio normalmente per usarlo in tutte le ricette che richiedono questa grossezza; per i passatelli lo riprendo e lo trito finemente nel robot con le lame. I miei passatelli così escono belli compatti senza squagliarsi nel brodo.
Un altro consiglio: non lesinate la noce moscata, saranno più gustosi!
Per 4 persone
100 g di parmigiano reggiano grattugiato
100 g di pane grattugiato
2 uova
molta noce moscata
pochissimo limone grattugiato
un buon brodo di carne e pollo o di cappone
Tritate fine il pane grattugiato con un robot adatto per sminuzzare i solidi (La Ken adotta un accessorio multifunzione molto adatto e versatile per sminuzzare solidi e liquidi).
Mescolate nella planetaria, o a mano sopra la spianatoia, il parmigiano grattugiato con il pane grattugiato, le uova, la noce moscata e la grattatina di limone.
Lavorate a lungo fino a farne una palla omogenea.
Lasciate riposare il composto 20 minuti, coperto.
Quando il brodo bolle con l'apposito attrezzo o uno schiacciapatate con i fori larghi, afferrate una parte dell'impasto e schiacciatelo; usciranno dei cilindretti... tagliate i passatelli con un coltello sparpagliandoli sopra la carta da forno, sollevando la carta vi agevolerà nel buttarli nel brodo senza romperli; continuate così fino ad esaurimento del composto.
I passatelli saranno cotti quando verranno a galla, quindi spegnete il fuoco e coprite la pentola.
Serviteli caldi.
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Pane di semi di girasole
Mantenere la pasta madre d'estate per me è impossibile, non saprei come utilizzarla con quel caldo torrido!... diciamo che non è s...
Mantenere la pasta madre d'estate per me è impossibile, non saprei come utilizzarla con quel caldo torrido!... diciamo che non è sopravvissuta e quindi ho dovuto attivarla nuovamente.
Col kefir è veramente facile, visto che possiede tanti fermenti probiotici ... se qualcuno desidera conoscere il procedimento farò un post.
La utilizzerò specialmente per fare la pizza in casa, la trovo molto più digeribile e di tanto in tanto farò pane o dolciumi dove sarà richiesta la lievitazione.
Questa volta ho fatto il pane con i semi di girasole.
Con la panificazione preferisco avere punti di riferimento certi, difficilmente improvviso con ricette inventate, perciò anche questa volta ho tratto la ricetta dal libro di
Heinrich Gasteiger - Gerhard Wieser - Helmuth Bachmann. "Dolci Dolomiti"
: Gli autori suggeriscono di usare il lievito di birra; personalmente ho utilizzato la pasta madre e per facilitarvi nella scelta ho riportato entrambe le ricette.
Ingredienti con pasta madre
180 g di pasta madre
250 g di farina bianca
100 g di farina di segale
180 g di acqua tiepida circa
40 g di olio di oliva
12-15 g di sale
100 g di semi di girasole
Mettete la pasta madre nella planetaria, aggiungete la farina, l'acqua tiepida, il sale, l'olio di oliva, Impastate bene fino ad ottenere l'incordatura.
Aggiungete i semi di girasole e lasciate lievitare a lungo, in una ciotola coperta.
Riprendete l'impasto, tagliatelo in due e formate due pagnotte rotonde.
Inumiditele con acqua e cospargetele con i semi di girasole. (io le ho rotolate nei semi di girasole)
Fate lievitare nuovamente, fino a quando raddoppieranno quasi di volume.
Infornate nel forno caldo (nel forno introducete una ciotola con acqua), fino a doratura.
Ingredienti con lievito di birra
400 g di farina bianca
20 g di lievito
100 g di farina di segale
300 ml d'acqua tiepida
50 g di olio di oliva
15 g di sale
100 g di semi di girasole
Mescolate le farine.
Per la biga: mescolate in una ciotola il lievito con acqua tiepida e 100 g di farina, quindi spolverate con della farina e fate lievitare in un posto caldo finché sarà raddoppiata di volume.
Impastate la biga, la farina rimasta, l'acqua rimasta, l'olio di oliva, il sale, nella planetaria con le fruste a spirale oppure lavorate con le mani fino ad ottenere una pasta liscia, quindi unite i semi di girasole.
Fate lievitare l'impasto coperto in un posto al caldo per circa 30 minuti.
Riprendete l'impasto, lavoratelo ulteriormente, infarinate e dategli la forma di due pagnotte, inumiditelo e cospargetelo con i semi di girasoli.
Disponete le pagnotte in una teglia foderata con carta da forno.
Fate lievitare nuovamente l'impasto coperto in un posto caldo e quindi cuocetelo nel forno a 200-220°C circa, fino a doratura.
Note
:
la temperatura a casa mia non è mai caldissima, così la lievitazione
si fa un po' lunga...
per ovviare
metto l'impasto nel
forno con la sola lampadina accesa e coperto con un telo.
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Crema di fagioli di Lamon con crostini ai cereali tostati e olio di pomodoro secco
Un tempo la zuppa di fagioli era un piatto denominato "povero" I fagioli erano definiti la carne dei poveri per l'alta p...
Un tempo la zuppa di fagioli era un piatto denominato "povero"
I fagioli erano definiti la carne dei poveri per l'alta percentuale di proteine, mentre oggi, specialmente per i prodotti di nicchia come i legumi di Lamon, si può asserire che è un piatto "ricco" in tutti i sensi.
Piatto sostanzioso, gustoso e profumato, cosa c'è di meglio di una fumante zuppa di fagioli nelle prime serate fredde autunnali ?
Le due regioni, che si contendono il primato della ricetta, sono la Toscana e il Veneto, ma le varianti sono molte anche nel resto d'Italia.
Sovente viene arricchita con pancetta, cotiche o ossa di maiale, con diversi aromi, con più o meno verdure.
La crema di fagioli che propongo oggi: aggiunta di pomodori secchi, sedano rapa e profumata con un bel rametto di rosmarino...
Ingredienti
300 g di fagioli secchi di Lamon
1 scalogno
1 cipolla
1 gambo di sedano
1 pezzetto di rapa di sedano
1/2 carota
2 pomodori secchi
un bel mazzetto di rosmarino
Per guarnire
cuore di porro verde fritto
crostini di pane integrale tostato ai cereali
Per l'olio di pomodoro secco
Tagliate a listarelle un pomodoro secco; in un tegamino versate olio di oliva, aggiungete i pomodori, scaldate leggermente l'olio, spegnate il fuoco e lasciateli macerare nell'olio.
Userete questo olio per irrorare la crema.
Il giorno precedente mettete a bagno i fagioli secchi in acqua fredda.
Il giorno dopo mettete i fagioli nella pentola, aggiungete le verdure tagliate, il sale, i pomodori secchi (il rosmarino lo userete in seguito) e coprite con abbondante acqua e un giro di olio.
Cuocete i fagioli con la pentola a pressione o fateli bollire a lungo, fino a quando saranno teneri.
Togliete una parte dei legumi e mettete da parte.
Frullate bene il resto della zuppa e filtrate tutto con un colino a maglie larghe.
Unite i fagioli interi, il rosmarino; fate restringere la zuppa se ve ne fosse bisogno, aggiustate di sale.
Saltate i crostini e il porro con una parte dell'olio di pomodoro secco.
Togliete il rametto di rosmarino.
Servite la zuppa con crostini, porro e irrorate con l'olio di pomodoro secco.
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