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Torta di cioccolato all' arancia
Se il cioccolato ti fa impazzire soffermati su questo dolce, non bello ma delizioso! Il cioccolato è certamente irresistibile e come t...
Se il cioccolato ti fa impazzire soffermati su questo dolce, non bello ma delizioso!
Il cioccolato è certamente irresistibile e come tutti i peccati di gola va gustato fino in fondo in piccole dosi.
Se sei un buongustaio apprezzerai persino la voluttuosità del cioccolato con il sapore amarognolo delle scorzette d' arancio.
A questo proposito, prima di fare questi tipi di torta, mi faccio una scorta di scorzette grattugiate : * uso solo le arance non trattate e con la foglia, le Navel per intenderci. Prima di fare la spremuta, lavo bene la buccia e quindi la grattugio e la conservo nel frigo mescolata a un po' di zucchero in un contenitore con coperchio.
Dunque, non resta che viziarci!
Per uno stampo di 18 cm di Ø
100 g di cioccolato fondente
90 g di burro
80 g di zucchero
3 tuorli
2 albumi
2 cucchiai di farina di mandorle
5 scorze di arancia grattugiate *
1 puntina di lievito
Fate sciogliere il cioccolato.
Fate sciogliere il burro (sia per il cioccolato che per il burro potete usare il microonde)
Montate i tuorli con metà dello zucchero fino ad ottenere un composto spumoso e chiaro.
Montate gli albumi con il resto dello zucchero.
Unite i tuorli al cioccolato, i due cucchiai di farina di mandorle, il burro, le scorze di arancia, il lievito e incorporate piano gli albumi delicatamente dal basso verso l'alto.
Versate nello stampo imburrato e infarinato e cuocete a 180°C per 30 minuti circa
; deve risultare morbido all'interno.
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Völser Schüttelbrot
Il pane fatto in casa desta un particolare interesse in questo momento. Vi propongo un particolare pane dell'Alto Adige lo Schüttelb...
Il pane fatto in casa desta un particolare interesse in questo momento. Vi propongo un particolare pane dell'Alto Adige lo Schüttelbrot, questa varietà di pane sottile, scuro e secco fatto con farina di segale, è nota per potersi conservare a lungo. Era una geniale soluzione di approvvigionamento per chi abitava in alta montagna e non poteva aspirare al pane fresco tutti i giorni.
Lo Schüttelbrot dal nome quasi impronunciabile altro non spiega che la sua tecnica di preparazione (dal tedesco schütteln = scuotere); Infatti scuotendolo in modo rotatorio su una tavoletta, prende quella forma schiacciata famosa. È molto buono e morbido ancora caldo, poi si fa seccare per durare nel tempo.
Ingredienti
500 g di farina di segale
250 g di farina bianca
100 g di pasta madre
2 cucchiaini di trigonella
*
20 g di lievito di birra
1 cucchiaino di malto
15 g di sale
1 cucchiaino di cumino
5,50 dl di acqua
Mettete nella planetaria le farine, le spezie e al centro mescolate il lievito con un po' di acqua tiepida. Coprite e lasciate lievitare.
Dopo venti minuti aggiungete la pasta madre e con la rimanente acqua tiepida mescolate e impastate (unite anche il sale) fino ad ottenere un impasto molto morbido.
Fate delle pagnotte della grandezza di una mano e lasciate lievitare almeno 20 - 30 minuti.
Cospargete di farina di segale un tagliere rotondo, appoggiate il mucchietto e scuotete la tavoletta con movimenti circolari fino ad ottenere una schiacciata sottile di 30 - 35 cm di diametro.
Adagiate o capovolgete il pane con delicatezza su una teglia e cuocete nel forno preriscaldato a 200-220°C per circa 20 minuti o quando assumerà un bel colore bruno-dorato.
Il pane si conserva in un ambiente ben areato.
Una volta indurita comunque, la schiacciata si conserva a lungo ed è perfetta per la tipica merenda sudtirolese a base di speck, salame, formaggio,
Note
: per non seccare troppo il pane nella cottura e avendo usato il forno tradizionale + ventilato, ho messo una scodella nel forno per generare un po' di vapore.
*
Trigonella caerula
de
tt
a anche
Brotklee
: è una delle spezie più importanti per la preparazione dei vari tipi di pane sudtirolese. Il suo profumo ricorda l'odore del fieno appena tagliato.
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Tagliatelle ai ceci in salsa mimosa
Le giornate sono un po' grigie, e allora mettiamo il sole nel piatto con lo zafferano. I suoi stimmi, oltre al gradevole sapore arom...
Le giornate sono un po' grigie, e allora mettiamo il sole nel piatto con lo zafferano. I suoi stimmi, oltre al gradevole sapore aromatico amaro, hanno un delizioso colorante che mette allegria.
Se volete saperne di più su questa magnifica spezia:
Spezie
Dicevo... nella ricetta ho preferito che si sentisse solo il gusto dello zafferano, nessun altro ingrediente può interferire con questa fragranza delicata, profumata a modo suo.
Il mascarpone leggermente sciolto in padella è l'ideale per questo piatto sobrio ma sopraffino.
Ingredienti per 4 persone
Per le tagliatelle
200 g di farina
50 g di farina di ceci
50 g di farina di grano duro
3 uova
Setacciate e mescolate le farine
Fate una fontana e mettete al centro le tre uova. Impastate bene e lasciate riposare 30 minuti coperto.
Stendete la pasta e ritagliate le tagliatelle nella terzultima tacca.
Per la salsa allo zafferano
1 bustina di zafferano
8-10 stimmi di zafferano
1 cucchiaio di latte
olio extravergine di oliva
200 g di mascarpone
1 cucchiaio di formaggio grattugiato
Mettete a bagno nel latte i stimmi di zafferano.
In un tegame largo fate sciogliere a fuoco lento il mascarpone con il cucchiaio di olio. (se necessario aggiungete un po' di acqua.
Unite lo zafferano, gli stimmi e il cucchiaio di parmigiano.
mescolate e spegnete.
nel frattempo fate bollire le tagliatelle qualche minuto in acqua salata.
Scolate, aggiungetele alla salsa mimosa e amalgamatele brevemente (se necessario aggiungete poca acqua di cottura della pasta).
Servitele calde con qualche stimma di zafferano
.
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Verdure invernali in padella con tortino di formaggio
Dopo le abbuffate è il momento di alleggerire con un piatto unico con tante verdure e non impegnativo. Un contorno di verdure cotte di...
Dopo le abbuffate è il momento di alleggerire con un piatto unico con tante verdure e non impegnativo.
Un contorno di verdure cotte di stagione accompagnate da un tortino di formaggio molto semplice e facile da preparare.
Per le verdure in padella
1 finocchio
1 carciofo
1 broccolo verde
1 cespo di radicchio di Treviso
1 carota
mezzo scalogno
1 spicchio di aglio
olio extravergine di oliva
sale
Sbollentate al dente in acqua salata la carota, il carciofo e il finocchio a spicchi.
Tritate lo scalogno e lo spicchio d'aglio e imbionditeli in olio di oliva.
Unite nella padella mettendo le verdure una accanto all'altra, salate e bagnatele con poco liquido di cottura; chiudete con il coperchio e finite la cottura con il fuoco al minimo.
Per il tortino di formaggio (teglia Ø 18)
150 g di farina
30 g di burro
1 cucchiaino di lievito
latte q.b. (80-10 g circa)
sale
130 g di fontina
Impastate la farina con il lievito, il sale, il burro e il latte. L'impasto deve risultare abbastanza morbido e fatelo riposare qualche minuto.
Nel frattempo tagliate il fontina a dadini.
Oliate una tortiera, adagiate la pasta, allargatela con le dita e ricopritela di formaggio fontina.
Infornate a 180°C per 30 minuti circa o fino a quando il formaggio sarà sciolto e dorato.
Servite le verdure calde, irrorate con olio di oliva extravergine e una fetta di tortino di formaggio.
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Torrone morbido
Solo con il torrone morbido è possibile la preparazione in casa, il procedimento del torrone duro è un po' più complesso e allora ...
Solo con il torrone morbido è possibile la preparazione in casa, il procedimento del torrone duro è un po' più complesso e allora lasciamolo alle pasticcerie specializzate.
Quest'anno non avevo in programma di fare questo dolce, ma girovagando nei web , mi sono imbattuta in un blog di tre sorelle
Dolcezze al cubo
Per loro è stato facile fare il torrone a sei mani: ho immaginato due mani con il primo pentolino... altre due mani con il secondo pentolino e altrettante mani addette alla meringa all'italiana… tutto più facile.
Ho voluto mettermi alla prova e qualche sbavatura l'ho certamente fatta, alla fine però è uscito un mandorlato buono come mi aspettavo.
Personalmente ho dimezzato le dosi del torrone; vi trascrivo però la ricetta e il procedimento originale di Francesca Carlotta e Cecilia.
Per lo zucchero cotto
90 g di acqua
300 g di zucchero
30 g di glucosio o miele
Altri ingredienti
mezza bacca di vaniglia
200 g di miele di acacia
35 g di albume
15 g di zucchero
400 g di mandorle con la pelle tostate
100 g di pistacchi tostati
2 fogli di ostia 28 x 12 cm
Innanzi tutto preparate lo zucchero cotto: in un pentolino dotato di fondo spesso versate 90 g di acqua con 300 g di zucchero e il glucosio e portate a 150°C. Nel frattempo predisponete in un secondo pentolino i 200 g miele e aromatizzatelo con i semi estratti dalla bacca di vaniglia. Quando il caramello (primo pentolino) arriva a 100°/120°C circa, accendete il fuoco sotto il miele e portatelo alla temperatura di 120°, poi spostatelo dal fuoco e conservatelo a parte. Iniziate a montare gli albumi con i 15 g di zucchero e quando il miele è arrivato alla temperatura di 100°/105°C versatelo a filo sugli albumi, lentamente , mentre continuate a montare. Subito dopo versate poco alla volta lo zucchero cotto, che nel frattempo avrà raggiunto la temperatura desiderata di 150° C.
Ponete il recipiente a bagnomaria e, sempre mescolando con un cucchiaio di legno, fate cuocere la meringa per 5 minuti circa (la temperatura dovrà essere di 55°/60° C circa).
Aggiungete la frutta secca riscaldata in un forno a 45°/50° e mescolate. È importante che sia calda per evitare lo shock termico, altrimenti la meringa si raffredda troppo in fretta e indurisce così tanto che non si riesce più a lavorare.
Adagiate sul piano di lavoro o in una teglia un foglio di ostia, versate il torrone, appiattitelo un poco e ricoprite con il secondo foglio di ostia, premete e livellate bene. Lasciatelo raffreddare per 12 ore circa, poi tagliatelo a pezzi.
Consigli importanti
Per realizzare il torrone è indispensabile utilizzare il termometro da pasticceria. Inoltre, se disponete della planetaria, la lavorazione della meringa è più veloce e sicura. È importante seguire il variare delle temperature relativamente ai diversi ingredienti/composti: soltanto così otterrete un buon torrone. Ricordate che il torrone teme l'umidità, quindi non va conservato in frigo ma in un ambiente fresco e secco.
Se usate la planetaria aggiungo un consiglio pure io: quando unite lo sciroppo all'albume abbassate la velocità della frusta, altrimenti lo sciroppo aderisce alle pareti raffreddandosi, per poi staccarsi e amalgamarsi con difficoltà.
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