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Crostata di pesche noce e crema inglese
Un dolce fresco alla frutta è sempre gradito! Oggi una bella crostata con la crema inglese e con le ultime pesche noci della stag...
Un dolce fresco alla frutta è sempre gradito! Oggi una bella crostata con la crema inglese e con le ultime pesche noci della stagione.
La crostata è cotta in bianco, al posto dei soliti fagioli ho usato le sfere di ceramica fatte apposta per la cottura delle crostate; sono comodissime, ricordate di mettere sotto le sfere di ceramica la carta da forno, così sarà più facile toglierle.
Se vi avanza un poco di frolla fatene dei biscotti, bastano 10 minuti di cottura a 180 gradi C.
Fare la crema inglese non è difficile se avete un termometro. Avevo le batterie del mio termometro scariche e così ho potuto fare esperienza andando ad occhio… aspettando la velatura del cucchiaio a fuoco lento e tanta pazienza.
Per la pasta frolla
250 g di farina
125 g di zucchero
135 g di burro
1 uovo+1 tuorlo
sale
scorza di limone
Mescolate l'uovo e il tuorlo con lo zucchero.
Impastate velocemente la farina, il burro a pezzetti, la scorza di limone e il sale, aggiungete le uova con lo zucchero e lavorate l’impasto fino ad ottenere un composto omogeneo.
Lasciate riposare, avvolto in una pellicola, in frigorifero
.
Per la crema inglese
125 g di latte
125 g di panna
4 tuorli (70 g circa)
70 g di zucchero
vaniglia
Scaldate il latte unito alla panna e vaniglia, senza raggiungere il bollore.
Mescolate senza montare i tuorli con lo zucchero.
Versate il composto di uova nel latte e con la frusta rimettete la crema sul fuoco.
Ora mescolate con un cucchiaio di legno: la crema inglese dovrà addensarsi a fuoco basso, quando sarà pronta non deve superare gli 85°C.
Se non avete il termometro, fidatevi del vostro cucchiaio di legno: la crema sarà pronta quando vedremo velarsi il cucchiaio.
Fate raffreddare la crema con il ghiaccio a contatto con la ciotola.
Procedimento
Foderate con la frolla una tortiera. Coprite l'impasto con carta da forno, mettete sul fondo le sfere di ceramica, oppure fagioli o ceci e cuocete alla "cieca" nel forno preriscaldato a 180°C per 20-25 minuti.
Lasciate raffreddare la crostata, togliete i fagioli, farcitela con la crema inglese e decorate con le fette di pesche noci a piacimento.
Note:
per la crostata avevo bisogno di una crema leggermente più densa, quindi ho messo in ammollo un foglio piccolo di gelatina (2,7 g circa).
Ho riscaldato una piccola porzione di crema, unito la gelatina ben strizzata e fatta sciogliere mescolando bene… ho unito le due creme ottenendo così la densità giusta.
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Conchiglie con piselli, pecorino e nepitella
La nepitella (Calamintha nepeta) è una piccola pianta selvatica appartenente alla famiglia delle Lamiacee, viene chiamata anche mentucci...
La nepitella (Calamintha nepeta) è una piccola pianta selvatica appartenente alla famiglia delle Lamiacee, viene chiamata anche mentuccia per affinità di odore con la menta.
Il nome nepitella invece proviene dalla città etrusca di Nepeti, dove veniva coltivata. Infatti, in Toscana e nel Lazio le foglie di questa piantina aromatica vengono usate per insaporire piatti di carne, pesce, carciofi, piselli e funghi.
Invece sul mio balcone coltivo la Calamintha nepeta 'White Cloude' mentuccia fiore bianco. Spesso i piselli si insaporiscono con la menta, in questo caso la nepitella sembra quasi fatta apposta per questo piatto semplice ma saporito.
Ingredienti per 4 persone
380 g di pasta di conchiglie (anche spaghetti o tagliatelle)
200 g di piselli
formaggio pecorino grattugiato
1 mazzetto di nepitella
1/4 di cipolla
olio extravergine
1 noce di burro
Lavate la nepitella e tritatene la metà.
Fate sciogliere il burro e soffriggetevi la cipolla tritata finemente.
Unite i piselli, salate e cuocete per qualche minuto.
Aggiungete la mentuccia tritata, spegnete il fuoco e mescolate.
Lessate la pasta in acqua salta, scolate tenendo da parte un po’ d’acqua di cottura.
Prendete una scodella, versate dell'olio di oliva, un po' di pecorino e poca acqua di cottura, unite e mantecate la pasta con i piselli, aggiungete il resto delle foglie di nepitella non tritate, pecorino grattugiato … mescolate e servite.
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Gnocchi affumicati con ragù di coniglio
Se fate disossare il coniglio dal macellaio sarà più facile poi preparare il ragù tagliandolo a tocchettini piccoli, meglio non macinarl...
Se fate disossare il coniglio dal macellaio sarà più facile poi preparare il ragù tagliandolo a tocchettini piccoli, meglio non macinarlo come si usa con il ragù normale.
Questi gnocchi sanno di affumicato per la presenza della ricotta affumicata fresca; mescolata con la ricotta normale darà un sapore più delicato e non troppo forte.
Le ricotte le ho trovate andando nelle malghe di Vezzena, dove fanno il formaggio con il latte delle mucche che pascolano sui prati di montagna, quindi materia prima eccezionale!
Ho condito questo piatto dal gusto particolare, con ragù di coniglio alle erbe aromatiche... davvero gradevole al palato, sono rimasta soddisfatta.
Ingredienti per 3-4 persone
130 g di ricotta affumicata fresca
130 g di ricotta fresca normale
1 uovo
100 g di farina
25 g di formaggio grana
In una terrina, amalgamate bene le due ricotte con un cucchiaio (io le ho frullate).
Aggiungete l’uovo e il formaggio.
Capovolgete il composto sulla spianatoia e impastate gli gnocchi con la farina.
Fate dei cilindretti e tagliateli a forma di gnocco, infarinate bene e se fa caldo ponete in frigorifero.
Per il ragù di coniglio
mezzo coniglio disossato
2 spicchi di aglio
1 carota piccola
1 pezzettino di cipolla
foglie di salvia
rametti di santoreggia
rametti di rosmarino
2-3 bacche di ginepro
olio extravergine
una spruzzata di vino bianco
salsa di pomodoro
Tagliate il coniglio a cubetti piccoli.
Scaldate l’olio in una padella, aggiungete la cipolla e gli spicchi d’aglio grattugiati, o interi che poi toglierete.
Rosolate il coniglio e spruzzatelo con vino bianco, fatelo evaporare.
Unite la carota e le erbe aromatiche.
Bagnate con poca acqua e la salsa del pomodoro.
Fate cuocere il coniglio a fuoco moderato con coperchio, fino a quando sarà tenero.
Bollite gli gnocchi in acqua salata e quando verranno a galla lasciateli 1-2 minuti a cuocere, scolateli e conditeli con il ragù di coniglio.
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Torta leggera con yoghurt profumato alla cannella
Eccomi, dopo una pausa estiva molto lunga, ad "infornare" con questa torta sofficissima e leggera. Ho usato tutti gli amid...
Eccomi, dopo una pausa estiva molto lunga, ad "infornare" con questa torta sofficissima e leggera.
Ho usato tutti gli amidi che avevo per vedere l'effetto (direi buono), ma se volete provare potete usare solo l'amido di frumento.
Tenera... e lieve grazie agli amidi, è davvero ottima per la vostra colazione, ideale anche per le merende dei bambini.
Per uno stampo Ø 20 cm
3 tuorli d'uovo
3 albumi d'uovo
200 g di zucchero
100 g di amido di riso
60 g di amido frumento
40 g di amido di patate
1 cucchiaino raso di lievito
mezzo vasetto di yogurt
Per il profumo di cannella
yogurt
cannella in polvere
Setacciate gli amidi con il lievito.
Montate gli albumi con metà dello zucchero.
Sbattete i tuorli d’uovo con il resto dello zucchero, fino a quando saranno belli spumosi.
Unite i tuorli con gli albumi molto delicatamente.
Incorporate gli amidi con una spatola, mescolando dal basso verso l'alto con delicatezza... quindi il mezzo yogurt.
Versate nello stampo precedentemente imburrato e infarinato e ponete nel forno preriscaldato a 180°C per 35 minuti circa (fate la prova stecchino).
Servite le fette di torta con yogurt: profumatelo con cannella usando un colino.
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Melanzane con caciocavallo e salsa di pomodoro cruda
Piatto molto profumato con questa salsa di pomodoro crudo, molto basilico e aglio crudo (per i nemici dell'aglio, nel forno darà men...
Piatto molto profumato con questa salsa di pomodoro crudo, molto basilico e aglio crudo (per i nemici dell'aglio, nel forno darà meno fastidio !) coraggio... il sapore è amabile e sinceramente ne vale la pena.
Il caciocavallo si abbina molto bene con le melanzane, in forno si fonde che è una meraviglia!
Certo, fa molto caldo, ma non possiamo privarci di una buona scorpacciata di melanzane fresche, sode appena raccolte nell'orto!
Una teglia 30 x 20 cm
Per 4 persone
3 melanzane: 2 tonde-1 lunga (per riempire i buchi)
1 pomodoro maturo tagliato a fettine
150 g di caciocavallo
pangrattato
olio extravergine di oliva
sale
Per la salsa di pomodoro crudo
2 pomodori maturi
1 bel mazzetto di basilico
1 spicchio di aglio
sale
olio extravergine di oliva
Tagliate a pezzettini il pomodoro e mettetelo in una ciotola con abbondante basilico, lo spicchio di aglio, il sale e l’olio.
Frullate tutti gli ingredienti velocemente e lasciate da parte.
Pulite le melanzane e tagliatele a fette sottili (con la buccia).
Cospargetele con un po’ di sale e olio e lasciate riposare 10 minuti.
Grigliate le melanzane velocemente su una teglia antiaderente.
Prendete una teglia coprite il fondo con le melanzane grigliate.
Cospargete con salsa cruda di pomodoro.
Coprite con il caciocavallo tagliato a fettine.
Fate un altro strato di melanzane, il pomodoro tagliato a fettine e il caciocavallo.
Finite con le melanzane e salsa di pomodoro.
Prima di mettere in forno a gratinare, cospargete con pangrattato e olio extravergine di oliva.
Infornate a 200°C forno ventilato fino a doratura del pangrattato (circa 15-20 minuti)
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Gnocchi di ricotta con crema di porro
Sono andata sul sicuro, la ricetta di questi gnocchi è di Luca Montersino, mi sono limitata a dimezzare le dosi. In questa stagione n...
Sono andata sul sicuro, la ricetta di questi gnocchi è di Luca Montersino, mi sono limitata a dimezzare le dosi.
In questa stagione non avevo l'erba cipollina, consigliata nella ricetta originale da unire all'impasto; veramente tengo sempre un vaso di cipollina sul balcone, ma era troppo piccolina e nell'orto non era ancora spuntata.
Per rifarmi ad un gusto simile mi sono inventata di condirli con crema di porro. L'impasto è risultato perfetto, giusta la morbidezza degli gnocchi grazie alla ricotta; il gusto del condimento tenue e gradevole.
Per 4 persone
Per gli gnocchi
500 g di ricotta di pecora
200 g di farina
50 g di uova
50 g di parmigiano grattugiato
noce moscata
Meglio usare ricotta di pecora in quanto più asciutta.
Impastate molto velocemente la ricotta con una parte della farina, l'uovo, il parmigiano e la noce moscata grattugiata, unite tutta la farina e amalgamate fino ad ottenere un impasto liscio e omogeneo;
Formate dei piccoli gnocchetti, disponeteli sulla placca con carta da forno.
Per la crema di porro
1 porro (la parte verde)
50 g di cipolla bianca
poco prezzemolo
1 cucchiaio di parmigiano grattugiato
olio extravergine di oliva
40 g di burro
mezzo spicchio di aglio
latte
In una padella scaldate un filo d’olio con la cipolla e l'aglio, stufate piano, aggiungete il porro a tocchetti e poco prezzemolo, salate e unite qualche cucchiaio di latte.
Cuocete piano con coperchio e quando sarà tutto tenero frullate finemente.
Riprendete la crema, unite il parmigiano, il burro: la crema deve risultare morbida, aggiungete qualche cucchiaio di acqua della cottura degli gnocchi se necessario.
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Torta di semi di papavero e nocciole
Per mancanza di farine con glutine, questa torta potrebbe andar bene anche ai celiaci. La torta è particolare per il colore scuro da...
Per mancanza di farine con glutine, questa torta potrebbe andar bene anche ai celiaci.
La torta è particolare per il colore scuro dato dai semi di papavero, ingrediente che in Italia usiamo pochissimo, ma molto di moda nell'Europa centrale.
I semi di papavero sono croccanti e hanno un sapore che ricorda quello della nocciola, ma più intenso e dolce, quindi l'abbinamento con le nocciole è indovinato, i due gusti si mescolano e creano un sapore indefinito ... vagamente di cocco forse.
Le fette sono risultate molto morbide al palato, evidentemente burro, semi di papavero e nocciole (che contengono oli) hanno contribuito ad una maggiore tenerezza.
La torta di semi è buonissima, inusuale nel gusto e nell'aspetto.
Per stampo di 22 cm Ø
100 g di burro
30 g di zucchero a velo
4 tuorli
4 albumi
90 g di zucchero semolato
150 g di semi di papavero
75 g di nocciole macinate
2 cucchiai di farina di mandorle
scorza di limone e arancio
vaniglia
sale
Mettete le nocciole nel congelatore e quando saranno fredde frullatele o grattugiatele.
Fate la stessa cosa con i semi di papavero: frullate anche i semi.
Sbattete a crema il burro con lo zucchero a velo, aggiungere la scorza degli agrumi, il sale e la vaniglia; unite uno alla volta i tuorli d'uovo.
Montate gli albumi con lo zucchero semolato a neve.
Incorporate
⅓
degli albumi montati nella massa del burro + tuorli, mescolate delicatamente dal basso verso l'alto.
Prendete un'altra parte della meringa e aggiungetela alle nocciole tritate, sempre dal basso verso l'alto.
Aggiungete alla restante meringa i semi di papavero.
Unite i tre composti delicatamente.
Infornate a 180°C per 40-50 minuti circa (fate la prova stecchino).
Lasciate raffreddare e spolverizzate bene con lo zucchero a velo.
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Biscotti ai pistacchi e tè Matcha
Questi biscotti danno il meglio se lasciati riposare in una scatola di latta qualche giorno. Sentirete profumi e sapori che si fondono...
Questi biscotti danno il meglio se lasciati riposare in una scatola di latta qualche giorno.
Sentirete profumi e sapori che si fondono con le varie farine: orzo - riso - mais e frumento, con i pistacchi e pure con il tè Matcha dal gusto erbaceo e di alghe marine.
Come ho spiegato sotto purtroppo non sono riuscita a spellare bene i pistacchi, provate... spero sarete più fortunati, quasi certamente avrete un biscotto con un bel colore verde e non sporcato dalle bucce marroni.
Ingredienti
125 g di farina d'orzo
100 g di farina bianca 00
60 g di farina di riso
60 g di farina di mais fioretto
100 g di burro
1 uovo + 1 tuorlo
150 g di zucchero a velo
140 g di pistacchi
5 g di ammoniaca per dolci
½ cucchiaino di tè Matcha
vaniglia e latte q.b. (poco)
Confesso che non ho pelato i pistacchi (sarebbe l'ideale però) perché non ho avuto pazienza, non si lasciavano pelare... se volete provare, pelate i pistacchi in questo modo: fate bollire dell'acqua in un pentolino, versate i pistacchi, spegnete il fuoco e lasciate riposare coperti per 8-10 minuti circa, scolateli e spellateli; fate asciugare per qualche minuti nel forno, lasciate raffreddare e tritateli finemente nel mixer.
Sciogliete in poco latte l'ammoniaca per dolci.
Lavorate a crema il burro con una parte dello zucchero a velo.
Aggiungete il tuorlo e l'uovo intero, uno alla volta, e il rimanente zucchero a velo.
Unite le farine, i pistacchi frullati, il mezzo c. di tè matcha, la vaniglia e il latte con l'ammoniaca.
Impastate bene e formate un impasto omogeneo (se troppo duro aggiungete poco latte).
Lasciate riposare.
Riprendete l'impasto, tiratelo con il mattarello, prendete delle formine e ritagliate i vostri biscotti.
Adagiateli sulla teglia foderata con carta da forno e infornate per 10 - 15 minuti a 180°C, dipende dal vostro forno... ( io uso il forno ventilato a 150°C - 160°C per 10 minuti)
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Arancine di riso e zafferano
Cosa fare con il riso cucinato in eccesso?... è l'occasione da cogliere al volo per fare le arancine . Grande classico della cucin...
Cosa fare con il riso cucinato in eccesso?... è l'occasione da cogliere al volo per fare le arancine
.
Grande classico della cucina siciliana con ragù e piselli, si possono fare anche con formaggio e prosciutto cotto; io disponevo di mozzarella e zafferano e così ho preparato le mie arancine personali.
Ingredienti
2 porzioni di riso (il mio era riso Pilaf)
3 cucchiai di parmigiano
2 tuorli d'uovo
1 piccola mozzarella
1 bustina di zafferano
farina - uovo - pangrattato e olio di arachidi per friggere
Se fate il riso apposta, mettete lo zafferano a fine cottura. Se le arancine le fate con avanzi di riso come ho fatto io, mettete la bustina di zafferano nei 2 tuorli, mescolate e lasciate riposare in modo che si sciolga bene.
Unite al riso: il parmigiano, le uova e mescolate bene.
Prelevate con le mani bagnate delle piccole porzioni di riso, tenetele nella parte concava della mano, inserite un cubetto di mozzarella, coprite con un'altra piccolissima porzione di riso e formate delle palline.
Passate le arancine nella farina, poi nell'uovo sbattuto e infine fatele rotolare nel pangrattato.
Friggete le palline nell'olio bollente (circa 160°C), fatele dorare e adagiatele sulla carta assorbente ad asciugare.
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Spiedini misti a modo mio
Spiedini alla griglia misti con lonza di maiale, würstel e verdure... sapori che si fondono e si gustano per il piacere del palato. Pe...
Spiedini alla griglia misti con lonza di maiale, würstel e verdure... sapori che si fondono e si gustano per il piacere del palato.
Perché a modo mio, visto che non c'è niente di originale?... perché così sono facilissimi da preparare, si possono cuocere sul gas con una padella per griglia antiaderente e trovo che tagliarli a cubetti piccoli, sono più buoni e cuociono velocemente.
Poi la lonza è una carne di maiale magra ma gustosa, i peperoni danno sapore allo spiedino, sono belli colorati e - inutile dire - che per completare ci vuole anche la melanzana.
Per 4 persone
500 g di lonza di maiale
würstel piccoli (1 confezione da 4)
1 peperone rosso
1 peperone giallo
1 melanzana
olio extravergine di oliva
sale
Tagliate a dadini piccoli, circa della misura dei würstel, la lonza di maiale.
Lavate i peperoni e tagliateli a quadretti sempre con la stessa dimensione della carne.
Lavate la melanzana e tagliatela a dadini.
Prendete uno stecchino per spiedini e alternate intervallando carne, verdure e würstel.
Di solito 2 spiedini a testa sono sufficienti.
Cuocete gli spiedini sulla griglia, girandoli spesso da ogni lato, spennellate di tanto in tanto con olio di oliva.
Salateli a fine cottura, irrorateli con olio extravergine di oliva e serviteli con patatine arrosto o con riso pilaf e un'insalata fresca.
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Zuppa inglese
É il classico dolce al cucchiaio. Le origini della zuppa inglese , a dispetto del nome, è un dolce italiano, sembrerebbe risalire al 150...
É il classico dolce al cucchiaio. Le origini della zuppa inglese
, a dispetto del nome, è un dolce italiano, sembrerebbe risalire al 1500 presso la corte dei duchi d'Este, quale rielaborazione di un dolce rinascimentale anglosassone, "il trifle".
Potete prepararlo con il pan di Spagna o con i savoiardi.
Personalmente, come base, ho preferito il biscotto di Savoia, ricetta originale tratta dal blog di Ornella - Paola e Simona
Ammodomio (Biscotto di Savoia)
.
Ho preparato il biscotto con una lieve variazione nelle fecole e poi steso sottile sulla placca larga, anziché nella tortiera.
Dessert molto cremoso, delizioso per il palato, di sicuro successo anche per l'impatto visivo.
Meglio prepararlo con un giorno d'anticipo e guarnire al momento di servire.
Per il biscotto Savoia
180 g di albumi
120 g di tuorli
200 g + 40 g di zucchero
50 g di fecola di patate
40 g di amido di tapioca
70 g di farina bianca
1 pizzico di cremor tartaro
vaniglia
Separate i tuorli dagli albumi e pesateli.
Montate a neve gli albumi con il cremor tartaro e quando cominceranno a montare unite i 40 g di zucchero.
Scaldate leggermente (sul fuoco) i tuorli e lo zucchero con un pentolino, frullateli bene per sciogliere lo zucchero (servirà per montare meglio la massa gialla).
Montate i tuorli con la planetaria fino a quando otterrete una massa bianca e spumosa, aggiungete la vaniglia.
Unite le fecole e la farina ben miscelate ai tuorli montati, mescolando delicatamente dal basso verso l'alto, incorporate qualche cucchiaio di meringa per facilitare l'operazione.
Incorporate la restante meringa sempre con delicatezza per non smontare la massa.
Versate il composto in una teglia larga, foderata con carta da forno e cuocete a 200°C fino a doratura... fate la prova stecchino.
Quando sarà cotta togliete subito la carta da forno e lasciate raffreddare (il biscotto verrà tagliato a dadini).
Per la crema pasticcera di Montersino
( fra parentesi ho messo le dosi intere di Montersino)
400 g di latte intero fresco (800 g)
100 g di panna (200 g)
150 g di tuorli (300 g)
150 g di zucchero (300 g)
20 g di amido di mais (35 g)
20 g di amido di riso (35 g)
meno di ... (mezza bacca di vaniglia)
Per la crema di cioccolato
⅓ della crema pasticcera preparata
50 g di cioccolato fondente
1 cucchiaio di cacao amaro buono
Montate i tuorli con lo zucchero, aggiungete la bacca di vaniglia e, infine l'amido di mais e l'amido di riso.
Nel frattempo mettete a bollire, preferibilmente in un pentolino antiaderente e alto, il latte con la panna.
Raggiunto il bollore, unite al latte la montata di uova e fate cuocere per 1 minuto circa mescolando con una frusta velocemente.
Prima di fare raffreddare togliete un terzo della crema e ancora calda, aggiungete 50 g di cioccolato fondente spezzettato e 1 cucchiaio di cacao amaro, mescolate bene fino a sciogliere il tutto.
Il resto della crema raffreddatela e copritela con pellicola trasparente.
Per la bagna di Alchermes
200 g di acqua
100 g di zucchero
100 g di liquore di Alchermes
Fate bollire l'acqua e lo zucchero ... lasciate raffreddare.
Unite lo sciroppo di zucchero con il liquore.
Per coprire e rifinire
Crema chantilly (crema pasticcera rimasta + 150 g di panna montata)
sfoglie di cioccolato
fondente al 70% tagliati a triangolo
Montaggio del dolce
biscotto di Savoia tagliato a dadini
crema pasticcera bianca
crema di cioccolato
bagna di Alchermes
crema chantilly
fogli di cioccolato fondente
Inzuppate una parte del biscotto tagliato a dadini con la bagna e ponetelo sul fondo della scodella di vetro.
Formate uno strato di crema pasticcera e ponete in frigorifero a rassodare.
Fate un secondo strato di biscotto a dadini inzuppato.
Coprite con la crema di cioccolato.
Ripetete un altro strato di biscotto imbevuto di Alchermes.
Terminate con la crema chantilly e ponete in frigorifero per almeno 2 ore.
Guarnite con i fogli di cioccolato.
Nota:
se la crema pasticcera che adopererete per la chantilly dovesse risultare troppo molle, ammollate un foglio di colla di pesce (2 g circa) in acqua, prendete una piccola parte della crema e scaldatela con il microonde, strizzate la colla di pesce e aggiungetela alla piccola parte di crema mescolando bene fino a quando sarà sciolta. Unite le due creme.
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Orecchiette alle cime di rapa
Nella ricetta tradizionale, rigorosamente senza formaggio (... ahimè sarebbero così buone con il pecorino!), le cime di rapa sono lessat...
Nella ricetta tradizionale, rigorosamente senza formaggio (... ahimè sarebbero così buone con il pecorino!), le cime di rapa sono lessate assieme alla pasta.
Questa volta però, ho voluto fare di testa mia almeno nella la cottura delle infiorescenze: non cuocerle assieme alla pasta per non disperdere la delicatezza del fiore, ma cuocerle brevemente in padella con aglio e olio, stando ben attenta a non seccarle o soffriggerle ed inumidendole con l'acqua di cottura, quando necessario.
Le orecchiette alle cime di rapa oggi è il piatto più conosciuto della cucina pugliese, la mia prima conoscenza con questo piatto risale ad un mia vacanza nel Gargano tanti anni fa.
Da allora adoro questo piatto così buono, così semplice e facile da preparare.
Quando ho tempo, mi diverto a fare le orecchiette a mano... con farina di grano duro e acqua tiepida.
Ingredienti per 4 persone
380 g di orecchiette pugliesi
500 g di cime di rapa
1 spicchio di aglio
1 peperoncino
2 acciughe sott'olio
olio extravergine di oliva
Lavate e mondate le cime di rapa.
Eliminate le parti più dure e tagliate i gambi mondati a tocchetti.
Mettete le foglie da parte.
Mettete anche i germogli da parte.
Fate bollire abbondante acqua salata, unite le cime di rapa più dure.
Buttate le orecchiette assieme alla verdura.
In un tegame (che userete per saltare la pasta) con abbondante olio, grattugiate l'aglio, unite il peperoncino e le acciughe.
Fate passare leggermente l'aglio, diluite con un po' di acqua affinché l'aglio non bruci.
Aggiungete le infiorescenze cuocete qualche minuto e spegnete il fuoco.
Quando le orecchiette saranno quasi cotte, unite le foglie lasciate da parte (2 minuti prima circa).
Scolate le orecchiette al dente, versatele tutto in padella con le infiorescenze, saltatele con fuoco vivace e lasciate insaporire ... aggiungete acqua di cottura se serve.
Servitele subito ben calde.
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Risotto al pomodoro con filetto di Halibut
L'Halibut, più correttamente, si chiama ippoglosso: è un pesce molto grande, assomiglia alla sogliola con la quale ha in comune il ...
L'Halibut, più correttamente, si chiama ippoglosso: è un pesce molto grande, assomiglia alla sogliola con la quale ha in comune il corpo piatto, vive nel Pacifico e nei Mari del Nord.
Da noi è poco conosciuto, dal pescivendolo si trova spesso congelato, ma se riuscite a trovarlo fresco non lasciatevelo scappare.
Molto adatto ai bambini per l'assenza (quasi) di spine e per il sapore delicato.
Per 4 persone
500 g di filetto di Halibut
340 g di riso Arbori
brodo vegetale o brodo di pesce
cipolla
prezzemolo
olio extravergine di oliva
vino bianco
salsa di pomodoro
poco concentrato di pomodoro
pepe-sale
Scaldate dell' olio di oliva e rosolate il filetto da una parte, quindi voltatelo e proseguite la cottura con poca salsa di pomodoro.
Tagliate poca cipolla sottile, soffriggetela nell'olio di oliva.
Unite il riso e tostatelo a fuoco lento, bagnate con vino bianco.
Aggiungete il filetto di Halibut tenendo da parte dei piccoli pezzi per guarnire.
Unite la salsa di pomodoro e il concentrato di pomodoro.
Continuate la cottura con brodo vegetale, (se avete il brodo di pesce sarebbe ottimo!) mescolando continuamente senza esagerare.
Togliete il risotto dal fuoco, mantecatelo con olio di oliva, prezzemolo, aggiustate di sale e... tanto pepe.
Disponete il risotto sui piatti e adagiatevi sopra un pezzettino di filetto di pesce.
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Cake con marzapane e gocce di cioccolato
Cercavo a tutti i costi un dolce per consumare il marzapane che stava nella madia. Sfogliando un libro di dolci tutto sul cioccolato, s...
Cercavo a tutti i costi un dolce per consumare il marzapane che stava nella madia. Sfogliando un libro di dolci tutto sul cioccolato, si chiama "In estasi col cioccolato" De Agostini editore, vi ho trovato la ricetta che faceva per me.
La torta è facilissima, abbastanza semplice, arricchita con cremosi pezzi di marzapane e deliziose gocce di cioccolato fondente.
La ricetta prevedeva 2 uova, ma vedendo l'impasto un po' duretto, ho aggiunto 1 uovo e del latte; secondo me il mio cacao ha assorbito più liquidi, quindi se la provate, fate attenzione alla consistenza dell'impasto, che non deve essere né troppo liquido, né troppo duro.
Stampo per Plumcake
Ingredienti
160 g di farina
100 g di burro
2 uova (io ho dovuto usarne 3)
3 cucchiai di cacao amaro
150 g di zucchero grezzo dorato
150 g di marzapane
60 g di gocce di cioccolato fondente
½ bustina di lievito
Tagliate il marzapane a dadini e mescolatelo con le gocce di cioccolato in una ciotolina.
Lavorate il burro con lo zucchero fino a renderlo cremoso.
Unite le uova una alla volta e amalgamate bene.
Incorporate la farina, il cacao amaro e il lievito setacciati (se il composto dovesse risultare troppo duro aggiungete un po' di latte).
Unite al composto il marzapane e le gocce di cioccolato: tenete però da parte 4 cucchiai per guarnire.
Versate l'impasto nella cassetta per Plumcake, foderata con carta da forno sul fondo, e imburrata ai lati.
Cuocete nel forno a 170° - 180°C circa per 40-45 minuti... fate la prova stecchino.
Lasciatelo riposare qualche minuto, sformatelo e lasciatelo raffreddare.
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