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Passatelli in brodo
Minestra tipica della Romagna, si gustano specialmente in brodo di carne o di cappone; era il piatto della festa anche se esistono versio...
Minestra tipica della Romagna, si gustano specialmente in brodo di carne o di cappone; era il piatto della festa anche se esistono versioni asciutte condite con sughi a base di verdura, di carne o di pesce.
Fare i passatelli non è difficile, non richiede nemmeno tanto tempo, l'unico rischio è che si rompano nella cottura.
Ci sono molti consigli per ovviare a questo inconveniente:
non usate pane condito ma comune,
non fate l'impasto troppo morbido; essendo il parmigiano salato non usate il sale, piuttosto aggiustate di sale il brodo...
Personalmente ho imparato a grattugiare due volte il pane raffermo: la prima volta lo grattugio normalmente per usarlo in tutte le ricette che richiedono questa grossezza; per i passatelli lo riprendo e lo trito finemente nel robot con le lame. I miei passatelli così escono belli compatti senza squagliarsi nel brodo.
Un altro consiglio: non lesinate la noce moscata, saranno più gustosi!
Per 4 persone
100 g di parmigiano reggiano grattugiato
100 g di pane grattugiato
2 uova
molta noce moscata
pochissimo limone grattugiato
un buon brodo di carne e pollo o di cappone
Tritate fine il pane grattugiato con un robot adatto per sminuzzare i solidi (La Ken adotta un accessorio multifunzione molto adatto e versatile per sminuzzare solidi e liquidi).
Mescolate nella planetaria, o a mano sopra la spianatoia, il parmigiano grattugiato con il pane grattugiato, le uova, la noce moscata e la grattatina di limone.
Lavorate a lungo fino a farne una palla omogenea.
Lasciate riposare il composto 20 minuti, coperto.
Quando il brodo bolle con l'apposito attrezzo o uno schiacciapatate con i fori larghi, afferrate una parte dell'impasto e schiacciatelo; usciranno dei cilindretti... tagliate i passatelli con un coltello sparpagliandoli sopra la carta da forno, sollevando la carta vi agevolerà nel buttarli nel brodo senza romperli; continuate così fino ad esaurimento del composto.
I passatelli saranno cotti quando verranno a galla, quindi spegnete il fuoco e coprite la pentola.
Serviteli caldi.
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Pane di semi di girasole
Mantenere la pasta madre d'estate per me è impossibile, non saprei come utilizzarla con quel caldo torrido!... diciamo che non è s...
Mantenere la pasta madre d'estate per me è impossibile, non saprei come utilizzarla con quel caldo torrido!... diciamo che non è sopravvissuta e quindi ho dovuto attivarla nuovamente.
Col kefir è veramente facile, visto che possiede tanti fermenti probiotici ... se qualcuno desidera conoscere il procedimento farò un post.
La utilizzerò specialmente per fare la pizza in casa, la trovo molto più digeribile e di tanto in tanto farò pane o dolciumi dove sarà richiesta la lievitazione.
Questa volta ho fatto il pane con i semi di girasole.
Con la panificazione preferisco avere punti di riferimento certi, difficilmente improvviso con ricette inventate, perciò anche questa volta ho tratto la ricetta dal libro di
Heinrich Gasteiger - Gerhard Wieser - Helmuth Bachmann. "Dolci Dolomiti"
: Gli autori suggeriscono di usare il lievito di birra; personalmente ho utilizzato la pasta madre e per facilitarvi nella scelta ho riportato entrambe le ricette.
Ingredienti con pasta madre
180 g di pasta madre
250 g di farina bianca
100 g di farina di segale
180 g di acqua tiepida circa
40 g di olio di oliva
12-15 g di sale
100 g di semi di girasole
Mettete la pasta madre nella planetaria, aggiungete la farina, l'acqua tiepida, il sale, l'olio di oliva, Impastate bene fino ad ottenere l'incordatura.
Aggiungete i semi di girasole e lasciate lievitare a lungo, in una ciotola coperta.
Riprendete l'impasto, tagliatelo in due e formate due pagnotte rotonde.
Inumiditele con acqua e cospargetele con i semi di girasole. (io le ho rotolate nei semi di girasole)
Fate lievitare nuovamente, fino a quando raddoppieranno quasi di volume.
Infornate nel forno caldo (nel forno introducete una ciotola con acqua), fino a doratura.
Ingredienti con lievito di birra
400 g di farina bianca
20 g di lievito
100 g di farina di segale
300 ml d'acqua tiepida
50 g di olio di oliva
15 g di sale
100 g di semi di girasole
Mescolate le farine.
Per la biga: mescolate in una ciotola il lievito con acqua tiepida e 100 g di farina, quindi spolverate con della farina e fate lievitare in un posto caldo finché sarà raddoppiata di volume.
Impastate la biga, la farina rimasta, l'acqua rimasta, l'olio di oliva, il sale, nella planetaria con le fruste a spirale oppure lavorate con le mani fino ad ottenere una pasta liscia, quindi unite i semi di girasole.
Fate lievitare l'impasto coperto in un posto al caldo per circa 30 minuti.
Riprendete l'impasto, lavoratelo ulteriormente, infarinate e dategli la forma di due pagnotte, inumiditelo e cospargetelo con i semi di girasoli.
Disponete le pagnotte in una teglia foderata con carta da forno.
Fate lievitare nuovamente l'impasto coperto in un posto caldo e quindi cuocetelo nel forno a 200-220°C circa, fino a doratura.
Note
:
la temperatura a casa mia non è mai caldissima, così la lievitazione
si fa un po' lunga...
per ovviare
metto l'impasto nel
forno con la sola lampadina accesa e coperto con un telo.
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Crema di fagioli di Lamon con crostini ai cereali tostati e olio di pomodoro secco
Un tempo la zuppa di fagioli era un piatto denominato "povero" I fagioli erano definiti la carne dei poveri per l'alta p...
Un tempo la zuppa di fagioli era un piatto denominato "povero"
I fagioli erano definiti la carne dei poveri per l'alta percentuale di proteine, mentre oggi, specialmente per i prodotti di nicchia come i legumi di Lamon, si può asserire che è un piatto "ricco" in tutti i sensi.
Piatto sostanzioso, gustoso e profumato, cosa c'è di meglio di una fumante zuppa di fagioli nelle prime serate fredde autunnali ?
Le due regioni, che si contendono il primato della ricetta, sono la Toscana e il Veneto, ma le varianti sono molte anche nel resto d'Italia.
Sovente viene arricchita con pancetta, cotiche o ossa di maiale, con diversi aromi, con più o meno verdure.
La crema di fagioli che propongo oggi: aggiunta di pomodori secchi, sedano rapa e profumata con un bel rametto di rosmarino...
Ingredienti
300 g di fagioli secchi di Lamon
1 scalogno
1 cipolla
1 gambo di sedano
1 pezzetto di rapa di sedano
1/2 carota
2 pomodori secchi
un bel mazzetto di rosmarino
Per guarnire
cuore di porro verde fritto
crostini di pane integrale tostato ai cereali
Per l'olio di pomodoro secco
Tagliate a listarelle un pomodoro secco; in un tegamino versate olio di oliva, aggiungete i pomodori, scaldate leggermente l'olio, spegnate il fuoco e lasciateli macerare nell'olio.
Userete questo olio per irrorare la crema.
Il giorno precedente mettete a bagno i fagioli secchi in acqua fredda.
Il giorno dopo mettete i fagioli nella pentola, aggiungete le verdure tagliate, il sale, i pomodori secchi (il rosmarino lo userete in seguito) e coprite con abbondante acqua e un giro di olio.
Cuocete i fagioli con la pentola a pressione o fateli bollire a lungo, fino a quando saranno teneri.
Togliete una parte dei legumi e mettete da parte.
Frullate bene il resto della zuppa e filtrate tutto con un colino a maglie larghe.
Unite i fagioli interi, il rosmarino; fate restringere la zuppa se ve ne fosse bisogno, aggiustate di sale.
Saltate i crostini e il porro con una parte dell'olio di pomodoro secco.
Togliete il rametto di rosmarino.
Servite la zuppa con crostini, porro e irrorate con l'olio di pomodoro secco.
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Confettura di melone bianco ananas e zenzero
Tagliando il diafano melone siciliano, non molto dolce per il piatto che mi ero prefissata, decisi di farne una marmellata insieme a qua...
Tagliando il diafano melone siciliano, non molto dolce per il piatto che mi ero prefissata, decisi di farne una marmellata insieme a qualche altro frutto più saporito. Avevo delle fette di ananas fresco e dello zenzero in frigorifero che avrebbero fatto al caso mio.
Questa confettura è nata così per caso, tuttavia l'esito è stato perfetto: un bellissimo color paglierino, un fragrante sapore, un retrogusto leggermente piccante, direi ottima per guarnire le crostate.
Per la preparazione delle composte di frutta teniamo in considerazione alcune regole: occorre una particolare attenzione durante la cottura perché non attacchi al fondo del recipiente.
Difficile pure indicare il tempo di cottura perché questa varia secondo la consistenza della frutta che può essere più o meno acquosa.
Ingredienti
1 melone bianco di Sicilia
1 ananas
1 mela piccola
40 g di zenzero fresco
60-70 % di zucchero
vaniglia
poca scorza di limone
Preparate l'ananas togliendo la scorza con un coltello affilato, rendete il frutto a spicchi e togliete il torsolo troppo duro; tagliate l'ananas a pezzetti.
Sbucciate il melone, togliete i semi e tagliatelo a tocchetti.
Pelate lo zenzero e tagliatelo a pezzetti.
Mettete il melone, l'ananas, la mela (serve per addensare) e lo zenzero in una casseruola capiente, aggiungete lo zucchero e portate a bollore con mezzo bicchiere d'acqua.
Lasciate bollire 10 minuti.
Spegnete il fuoco e con una schiumarola togliete i pezzi di frutta e frullateli.
Rimettete sul fuoco, aggiungete la vaniglia e la scorza di limone.
Mescolate spesso e continuate a bollire... la marmellata è pronta quando canta con un "glu glu glu" pesante; è un metodo empirico ma funziona molto bene.
Versate la confettura nei vasetti di vetro ermetici mettendoli al contrario (con la testa in giù); stando in sottovuoto si conservano meglio.
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Fave dei morti
Le fave dei morti nella mia memoria hanno sempre il gusto di anice. Erano i biscotti che i nonni ci facevano trovare per le feste dei S...
Le fave dei morti nella mia memoria hanno sempre il gusto di anice. Erano i biscotti che i nonni ci facevano trovare per le feste dei Santi e per la commemorazione dei morti; piacevano tanto ai bambini anche per il loro aspetto colorato: rosato, giallognolo e bianco.
Questi biscotti non hanno ne burro né uova, eppure sono tanto buoni e anche teneri se avrete l'accortezza di fare l' impasto non troppo duro.
Dopo tante prove ho riprodotto quei sapori ma senza coloranti e per dare almeno un colore bianco naturale, li ho rotolati nello zucchero a velo.
L'origine di questi biscotti è molto antica. Il loro nome "fave dei morti" probabilmente deriva dalle fave vegetali che venivano consumate in occasione dei funerali e poi sostituite nei secoli con dolcetti rotondi.
Ingredienti
500 g di farina
250 g di zucchero
150 g di mandorle tritate
30 g di miele fluido
5 g di semi di anice
scorza di limone o arancio
6 g di cremor tartaro
4 g di bicarbonato
1 pizzico di bicarbonato di ammonio
acqua o latte q.b.
sale
zucchero a velo
Fate sciogliere a fuoco dolce, lo zucchero con qualche cucchiaio d'acqua; lo sciroppo è detto a "filo"sui 105 gradi C; quindi toglietelo dal fuoco e aggiungete le mandorle tritate, la scorzetta di limone, i semi di anice e il miele.
Mescolate bene il composto.
Disponete la farina nella planetaria, unite il composto di zucchero precedentemente lavorato, aggiungete il bicarbonato, il cremor tartaro e l'ammoniaca per dolci.
Azionate la pala e amalgamate con acqua fino ad ottenere un impasto sostenuto ma morbido.
Formate delle palline schiacciate, disponetele su una teglia foderata con carta da forno e cuocetele a 150°C per 10 minuti circa.
Staccate le fave dalla teglia, fatele raffreddare e rotolatele nello zucchero a velo.
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